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Terapia farmacologica

La disfunzione erettile causata da una riduzione degli ormoni maschili può essere corretta con la somministrazione di preparati a base di testosterone; si tratta comunque di una piccola parte di casi e la terapia deve avvenire su prescrizione e sotto stretto controllo medico.

I Pazienti affetti da disfunzione erettile di tipo vascolare possono utilizzare in prima battuta i farmaci inibitori dell’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (avanafil, sildenafil, tadalafil, vardenafil); l’uso di questi farmaci deve avvenire su prescrizione e sotto controllo medico.

Il blocco dell’enzima responsabile della “degradazione” dell’erezione provoca una amplificazione e quindi l’ottimizzazione del meccanismo erettile; presupposto fondamentale per l’azione di questi farmaci è l’integrità dei meccanismi nervosi che trasmettono gli stimoli per l’erezione dal cervello al pene.

L’assunzione del farmaco avviene normalmente prima del rapporto sessuale, ma per una delle sostanze (tadalafil) è previsto anche l’utilizzo giornaliero.

Nei casi di disfunzione erettile lieve o moderata la terapia orale ha una efficacia molto elevata, consentendo il ripristino dell’erezione in più del 70% dei casi. La percentuale di successo diminuisce proporzionalmente all’incremento del numero e della gravità delle condizioni che provocano la disfunzione erettile, come nel caso dei soggetti diabetici ed è minima o nulla nei Pazienti sottoposti a chirurgia prostatica o rettale senza l’adozione di tecniche nerve sparing, a causa dell’interruzione della via nervosa di conduzione dello stimolo; solo il 25% dei Pazienti sottoposti a chirurgia prostatica nerve sparing ottiene un recupero di erezione adeguata alla penetrazione con o senza l’ausilio di farmaci orali. L’uso di farmaci orali è controindicato in Pazienti che siano utilizzatori di nitroderivati per il trattamento della cardiopatia ischemica, assumano inibitori della replicazione virale per HIV o siano portatori di portatori di retinopatia.

Nei Pazienti in cui la terapia orale sia inefficace o controindicata la riabilitazione sessuale deve quindi procedere diversamente.

L’iniezione di farmaci vaso-dilatatori all’interno del pene è una modalità di trattamento della disfunzione erettile utilizzata nei casi in cui le terapie orali sono inefficaci soprattutto in presenza di una lesione dei nervi che trasmettono lo stimolo al pene provocata da interventi di prostatectomia radicale. L’iniezione di prostaglandina E1 è indolore e sostanzialmente priva di effetti collaterali; i rischi della metodica, quando eseguita sotto stretto controllo medico, sono rari e principalmente rappresentati dall’erezione prolungata che, se di durata superiore alle 4 ore, deve essere trattata con la somministrazione di un antidoto. Tuttavia, per quanto efficace, indolore, a basso rischio e priva di effetti collaterali, l’iniezione peniena di prostaglandina E1 è una metodica poco gradita dai Pazienti, che nell’85% dei casi smettono di utilizzarla entro un anno dall’inizio. Tale tipo di trattamento risulta pertanto adatto principalmente a soggetti con relazioni stabili, bassa frequenza coitale e con modeste aspettative di riabilitazione sessuale. Più recentemente è stata proposta la somministrazione intra-uretrale di Prostaglandina E1, ma la metodica non ha ancora ottenuto larga diffusione. Ancora poco diffuso rispetto ad altre realtà come il Nord America l’uso di dispositivi meccanici noti come vacuum device.

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