Non riesci a goderti appieno l’atto sessuale con la tua o con il tuo partner, poiché raggiungi l’orgasmo troppo in fretta?
L’ansia da prestazione non ti fa stare mai tranquillo, e la consapevolezza di raggiungere l’atto finale in un tempo troppo breve ti toglie il piacere del rapporto sessuale?
L’eiaculazione precoce è di certo la più diffusa, nonché sentita, disfunzione sessuale maschile.
I numeri di questa condizione patologica sono di difficile quantificazione, ma per certo è diffusa in ogni parte del mondo, ed affligge qualsivoglia categoria sociale, nonché fascia d’età.
Da sempre stigmatizzata e, spesso, facilmente derisa, l’eiaculazione precoce è un problema estremamente sentito dagli uomini, poiché comporta non solo problemi ovvi e reali durante i rapporti sessuali, ma spesso fa sprofondare il paziente che ne è affetto in una vera e propria spirale depressiva, in grado non solo di alterare le proprie relazioni sociali, ma anche di avere serie ripercussioni sulla sua serenità mentale e sulla vita di tutti i giorni.
Leggi questa pagina per scoprire che cos’è l’eiaculazione precoce: come si diagnostica, da cosa è causata e quello che si può fare per contrastarla.
Che cos’è l’eiaculazione precoce?
L’eiaculazione precoce, dal latino eiaculato praecox, è una condizione patologica che impedisce all’uomo, durante un rapporto sessuale, di controllare il suo grado di piacere, arrivando dunque all’orgasmo, e quindi all’eiaculazione, in tempi molto brevi.
Tale ‘brevità’ del coito è materia di dibattito scientifico da secoli: secondo alcuni autori, bisogna considerare una certa quantità di tempo prefissato e giudicato ‘standard’, durante la penetrazione, per poter effettivamente parlare di eiaculazione precoce (ad esempio, inferiore ai 60 secondi).
Secondo altri autori, andrebbe considerata eiaculazione precoce sempre, a prescindere dal tempo del rapporto, quando un uomo conclude con il coito prima della donna.
Tale definizione appare spesso un pochino pretestuosa, considerando che, nel 50% dei casi, anche in condizioni di assoluta normalità, l’uomo tende sempre a concludere prima della donna.
A livello obiettivo, è di fatto impossibile stabilire ‘quando’ si debba parlare di eiaculazione precoce: non vi sono dati scientifici seri e standard per poter affermare nessuna teoria degna di valore accademico, e dunque la circoscrizione del fenomeno è basata unicamente sul riscontro soggettivo del paziente.
In via generale, si può parlare di eiaculazione precoce quando la durata del rapporto viene percepita, sia dall’uomo che dalla sua compagna - o compagno - come insufficiente, al punto da rendere insoddisfacente, per entrambi, l’atto sessuale.
Da cosa è causata l’eiaculazione precoce?
L’eiaculazione precoce è un fenomeno estremamente complesso, in cui entrano in gioco sia fattori psicologici che organici.
Tempo fa, questa condizione era considerata una vera e propria malattia psicologica, ma la moderna Medicina ha da tempo appurato che l’origine del disturbo può - e spesso, ha - avere cause anche biologiche.
Vi sono differenti meccanismi funzionali che possono portare ad una breve durata del rapporto sessuale e ad un rapido coito, e tra i tanti possiamo senz’altro citare:
- Una predisposizione genetica;
- Una particolare sensibilità del pene, nello specifico del glande;
- Una terminazione nervosa del pene e dello scroto atipica;
- Una prostatite cronica oppure l’infiammazione dell’uretra (uretriti);
- Delle alterazioni dei livelli ormonali, in specifico del testosterone - sia libero che totale;
- Un frenulo penieno troppo corto;
- L’ipertiroidismo;
- Alcuni disturbi degenerativi;
- L’uso - e l’abuso - di alcuni farmaci, in particolar modo psicofarmaci;
- L’abuso di alcool e l’uso di droghe
Accanto a questa ampia lista di cause organiche, la moderna Medicina Andrologica non può non considerare la componente psicologica e psicosomatica che, in un’ampissima serie di casi, può portare all’eiaculazione precoce.
Tutti i fattori psicologici giocano infatti un ruolo fondamentale nel problema dell’eiaculazione precoce, e tali fattori possono essere puramente personali oppure esterni, ad esempio scatenati da imposizioni della società in cui il paziente vive, nonché il suo nucleo familiare, presente e d’origine.
Molto spesso, l’elemento di disturbo emotivo che causa dell’eiaculazione precoce si forma già durante la prima adolescenza, ad esempio a casa di input esterni divergenti e costringenti (della famiglia, degli amici, anche in relazione all’educazione scolastica o religiosa).
In tali esempi, non sono rari i casi di pazienti giovani che, proprio nell’età puberale, hanno sviluppato un’insana ansia per il sesso, spesso su base di un trauma subito o comunque vissuto.
Un incesto, una violenza, un’aggressione sessuale, un forte conflitto con madre, padre od entrambi i genitori, situazioni in generale di conflitto - solitamente, subito - possono causare il blocco originario che poi, durante la maturazione sessuale, si trasformerà e metabolizzerà in un rapporto sessuale conflittuale e malsano.
Tutto ciò può generare dunque una eiaculazione sessuale permanente, cioè una delle due forme riconosciute, di natura psicosomatica, dell’eiaculazione precoce.
Accanto a quella permanente, vi è poi l’eiaculazione precoce acquisita.
Come il nome lascia intendere, tale tipo di disturbo è causato da input esterni, spesso scatenati da eventi particolarmente sentiti dal paziente, oppure da piccoli eventi reali a cui il paziente stesso da comunque enorme importanza e rilevanza.
L’ansia da prestazione, l’incontro con una o un partner particolarmente pretenzioso e sessualmente incompatibile, la paura di non riuscire a soddisfare la o il proprio partner: tutti fattori esterni, spesso transitori ma che a volte si cronicizzano, in grado di scatenare una situazione di perenne stress sessuale, da cui deriva l’eiaculazione precoce.
A corredo di queste due macro-cause principali dell’eiaculazione precoce, vi è poi una nutrita lista di fattori psicologici considerati ‘scatenanti’, cioè in grado di amplificare una causa psicologica già in essere, magari latente, e di fare dunque origine alla manifestazione sintomatica.
Tra i fattori scatenanti l’eiaculazione precoce possiamo citare:
- Una scarsa fiducia in sé, unita spesso ad una scarsa considerazione del proprio corpo;
- Una condizione sociale e lavorativa percepita come degradante o non soddisfacente;
- Uno stato di depressione cronica;
- Stati di ansia cronica, non solo a livello sessuale;
- Una visione del sesso distorta da indottrinamenti religiosi o eccessivo rigore familiare;
- Esperienze sessuale - specie le prime - non soddisfacenti, o con partner non compatibili;
- Se in coppia, problemi interpersonali con la/il proprio partner, oppure semplice incompatibilità sessuale
Nei pazienti affetti da disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce è spesso un riflesso psicologico dell’impotenza sessuale, poiché il soggetto, temendo di non riuscire a mantenere a lungo l’erezione, si sforza - spesso, inconsciamente - di raggiungere il coito quanto prima, affrettando di fatto il rapporto.
Come si diagnostica l’eiaculazione precoce?
La diagnosi dell’eiaculazione precoce è molto complessa, poiché la condizione in sé è complicata da una sintomatologia senza una definizione standard precisa, che si basa molto sulla soggettività del paziente.
Spesso, per la giusta diagnosi è necessario dunque un approccio multidisciplinare, imprescindibile per analizzare tutti i fattori, organici e psicologici, che possono essere la radice del problema.
Come detto in precedenza, non vi è uno standard di misura atto a valutare ‘quando’ è possibile parlare di eiaculazione precoce: spesso, molti pazienti sono convinti di non ‘durare abbastanza’ durante il rapporto ma, in realtà, le loro performance sono del tutto normali e fisiologiche.
La difficoltà per il Medico della diagnosi è quindi evidente, e l’approccio diagnostico deve dunque considerare molti parametri con una certa flessibilità.
Uno di questi parametri, utili al Medico per stabilire se vi è davvero un dubbio di eiaculazione precoce, è il fatto della durata e della soddisfazione del rapporto.
Chi è affetto da eiaculazione precoce reale, difatti, conclude anticipatamente l’atto sessuale appena prima o subito dopo la penetrazione, che di fatto non riesce ad avvenire per il coito del maschio.
Tenendo conto che la durata media di un rapporto penetrativo varia tra i 5,5 ed i 6,5 minuti - anche se il dato va preso, anch’esso, con una certa variabilità - la media invece degli uomini affetti da eiaculazione precoce reale è abbastanza stupefacente: meno di un minuto.
Tenendo a mente ciò, il Medico deve dunque innanzitutto accertare che vi sia davvero un problema di tempi di durata, e poi, ovviamente, provvedere con raziocinio alla parte analitica e di anamnesi.
Vanno analizzati tutti i possibili problemi organici del paziente, le sue abitudini sessuali, le sue preferenze sessuali, le sue eventuali patologie che possono, in qualche modo, avere un effetto accertato sulla sua capacità sessuale.
Il Medico potrebbe prescrivere degli esami specifici, come:
- La misurazione della curva glicemica e dell’emoglobina glicata (utili a stabilire la presenza o meno di diabete mellito);
- La spermocultura;
- Il test dei livelli di testosterone (libero e totale);
- Un tampone uretrale
La visita clinica urologica è sempre necessaria, e completa la raccolta dati clinici.
Nella visita urologica, il Medico andrà ad accertare od escludere la presenza di:
- Eventuali fimosi;
- Flogosi del glande (balanite);
- Incurvamenti del pene, congeniti od acquisiti (malattia di La Peyronie);
- Presenza di lesioni, infezioni o infestazioni parassitarie;
- Delle malformazioni congenite al pene o ai testicoli
Spesso, è necessario anche controllare l’eventuale infiammazione della prostata per mezzo dell’ispezione digitale rettale, atta a confermare od escludere prostatiti in corso.
Escluse o confermate le motivazioni organiche, il Medico deve poi indagare sulla componente psicologica del paziente, che nella maggioranza dei casi è la vera radice del problema dell’eiaculazione precoce.
Disturbi casati dall’ansia, dalla poca autostima, da una scarsa realizzazione sociale e professionale, da traumi passati per brutte esperienze con partner inadatti, traumi in età adolescenziale o episodi di vera e propria violenza sessuale: tutti gli elementi utili alla diagnosi devono emergere, ed è compito del Medico agevolare questo processo con un colloquio franco e privo di reticenze o tabù.
Questa indagine psicologica è sempre necessaria, nel paziente affetto da eiaculazione precoce: più il Medico scava alla radice del problema, più la terapia può essere mirata e modellata.
La moderna Medicina Andrologica può fare molto per risolvere il problema dell'eiaculazione precoce, sia con la terapia sessuologica che con la farmacologia, ma c'è bisogno comune di una cosa fondamentale: il paziente deve decidere di farsi aiutare.
Spesso, per vergogna o per inibizioni sociali, il paziente affetto da eiaculazione precoce non chiede aiuto, e si rifiuta di farsi visitare da un Medico Andrologo.
Questo rende impossibile qualsiasi genere di terapia, con l'unico risultato di prolungare uno stato di sofferenza e disagio grave, che spesso arriva a compromettere seriamente le relazioni affettive.
Qual è la terapia per l’eiaculazione precoce?
La terapia per l’eiaculazione precoce è direttamente connessa alla causa, o alle cause, che l’hanno generata.
Elementi di origine psicologica, organica, relazionale o psicosessuale evidenziati in sede di anamnesi e visita medica sono i responsabili della prematura fine del rapporto sessuale che l’eiaculazione precoce causa, e dunque sono l’origine del problema.
In molti casi, disturbi funzionali – cioè fisici - si aggiungono a disagio psicologico e viceversa, e dunque la giusta terapia mira a risolvere singolarmente tutte le cause poiché, risolte esse nella parte totale, vi sarà l’ovvia risoluzione del sintomo.
Datosi che l’eiaculazione precoce è un disturbo spesso complesso e multidisciplinare, le terapie saranno anch’esse multidisciplinari, e possono essere sintetizzate in:
- Terapie psicologiche di natura sessuologica;
- Terapie mediche e farmacologiche;
- Terapie chirurgiche
A volte, proprio per l’origine multidisciplinare della patologia, non è infrequente che il Medico possa prescrivere un mix di terapie, volte a risolvere ogni singolo problema che, nel complesso, è causa dell’eiaculazione precoce.
Le terapie psicologiche di tipo sessuologico sono prescritte quando l’eiaculazione precoce ha una chiara origine psicosomatica.
In questo caso, è necessario provvedere proprio ad una riabilitazione sessuologica, necessaria per abbassare i livelli di ansia e stress.
Ancora, il paziente va spesso rieducato al suo corpo, in un processo che volge a far riacquisire non solo fiducia nei propri mezzi, ma anche - e soprattutto - padronanza del proprio fisico.
Il ‘sentire’ il proprio corpo è un importante passo d’inizio, che può aiutare il paziente a superare traumi pregressi e condizioni sconfortanti del passato - solitamente, acquisite durante l’adolescenza - migliorando dunque le prestazioni presenti.
La terapia farmacologica è invece prescritta quando l’eiaculazione precoce è causata da deficit funzionali.
La fluoxetina e la paroxetina sono spesso utilizzati come principi attivi in grado di agire sulla serotonina, un importante neurotrasmettitore che gioca un ruolo di primo piano processo sensoriale dei genitali.
Lo scopo di questi farmaci è quello di prolungare la durata del rapporto diminuendo la trasmissione neurale, ritardando dunque l’orgasmo.
La terapia con fluoxetina e paroxetina, per quanto efficace già da subito, non è priva di effetti collaterali, e per questo la sua prescrizione deve essere attentamente valutata dal Medico, che deve anche monitorare la posologia nel corso dei mesi di somministrazione - anche fino a sei mesi - riducendola gradualmente poi a risultati ottenuti.
Nei pazienti affetti da deficit vascolari, insensibili agli effetti della fluoxetina e la paroxetina, il Medico può prescrivere farmaci vasoattivi, come ad esempio sildenafil o tadalafil
Queste sostanze si rivelano poi indispensabili quando l’eiaculazione precoce è accompagnata anche da un’accertata disfunzione erettile.
L’applicazione di soluzioni topiche anestetizzanti, direttamente sul pene, è poi un’eventuale prescrizione che può essere considerata in caso di accertata ipersensibilità del glande.
La terapia medica con le onde d’urto è poi un’una possibilità terapeutica che, quasi sempre, viene associata anche alla terapia farmacologica, specie se vi è una comprovata causa organica di riduzione vascolare dei corpi cavernosi del pene.
Questa terapia, del tutto agevole, indolore e senza effetti collaterali, si basa sulla somministrazione di onde d’urto che stimolano i tessuti del pene a rigenerarsi, migliorando enormemente la vasodilatazione e, di conseguenza, migliorando la risposta farmacologica (e diminuendo il dosaggio di quest’ultima).
La terapia basata su onde d’urto può, in molti casi, essere un adiuvante eccezionale sia per la terapia farmacologica che la riabilitazione psicologica, ed è pertanto una terapia d’elezione, totalmente tollerabile e non invasiva, presa in considerazione dai Medici Andrologi all’avanguardia, che propongono protocolli d’eccellenza.
La terapia chirurgica per la desinsibilizzazione del glande è una possibilità, ma che non gode di apprezzabile riscontro scientifico per via dei modesti risultati che spesso comporta, a fronte però di rischi per il paziente non accettabili, in relazione ai benefici.
Va ricordato comunque che qualsiasi terapia, sia farmacologica che medica, è sempre accompagnata dal supporto psicologico e, spesso, da un percorso psicodinamico.
Qual è il Medico che può diagnosticare e curare l’eiaculazione precoce?
Lo specialista sanitario medico in grado di diagnosticare e curare l’eiaculazione precoce è il Medico Urologo perfezionato in Andrologia.
Difatti, l’eiaculazione precoce è forse la disfunzione sessuale maschile più comune e diffusa, ed è una condizione patologica che rientra nell’Andrologia, cioè quella sotto -branca dell’Urologia che analizza e cura i disturbi propri del genere maschile.
Spesso, il Medico Andrologo ha forti competenze non solo nell’Urologia, cioè la sua specialistica di riferimento, ma anche in Sessuologia e Psicologia, e sovente collabora con Psicologi e Sessuologi, specie quando l’eiaculazione precoce ha chiara origine psicosomatica.
Non devi vergognarti dell’eiaculazione precoce, ma devi curarla
Il Ministero della Salute stima che almeno 1 italiano su 3, nel corso della propria vita, abbia sperimentato almeno una volta un singolo episodio di eiaculazione precoce.
Singoli episodi non devono dunque preoccupare: sono considerati fisiologici e sporadici, e non dovrebbero dunque necessitare di alcuna terapia.
Quando invece l’eiaculazione precoce si verifica in più del 50% dei rapporti sessuali, vi è sempre l’indicazione all’indagine clinica, poiché la fine prematura del rapporto potrebbe indicare problemi funzionali, che necessitano dunque di diagnosi e trattamento.
Un tempo e per certi versi ancora ora, almeno in certe realtà - ormai rare, fortunatamente - l’eiaculazione precoce aveva e ha la nomea di vero e proprio tabù sociale.
Spesso il paziente che ne è affetto prova vergogna e stigmatizzazione sociale, e questo non fa altro che peggiorare la sua condizione psicofisica, aggravando ulteriormente il suo problema.
Per pudore o paura di essere giudicato e deriso, il paziente affetto da eiaculazione precoce spesso ritarda in ogni modo possibile la visita dal Medico, e sovente è restio a parlarne anche con uno Psicologo.
Questi continui ritardi e procrastinazioni non giovano al paziente stesso in primis, e in aggiunta anche alla propria o al proprio partner.
L’insoddisfazione sessuale nella coppia causata dall’eiaculazione precoce è, al pari della disfunzione erettile, uno dei motivi che spesso vengono additati come causa di vere e proprie crisi, che spesso potrebbero essere prevenute quando non proprio evitate, semplicemente rivolgendosi ad un Medico Andrologo esperto e preparato.
La moderna Medicina, la Psicologia e la Sessuologia possono fare ormai davvero tanto per curare l’eiaculazione precoce, ma tutto sta a cominciare: c’è dunque bisogno della volontà del paziente ad affidarsi ad un Medico Andrologo preparato, senza tabù o insensata vergogna.
D’altro canto, ogni cura, in generale, inizia sempre da una richiesta d’aiuto, che deve però scaturire spontanea da chi ne ha bisogno.
Soffri d’eiaculazione precoce? Il Dott. Massimo Capone può aiutarti
Il Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo specializzato in Urologia, con oltre trent’anni d’esperienza nella cura delle disfunzioni sessuali, tra cui l’eiaculazione precoce.
Nel corso della sua ricerca medica e scientifica, il Dott. Massimo Capone ha aiutato migliaia di pazienti affetti da eiaculazione precoce a trovare non solo la giusta diagnosi, ma anche - e soprattutto - la giusta terapia.
I suoi avanzati protocolli di terapia per l’eiaculazione precoce possono riportare te e la tua o il tuo partner alla serenità e alla piacevolezza sessuale, in maniera naturale e sempre risolvendo la radice del problema, organica o psicologica che sia.
Puoi dunque rivolgerti al Dott. Massimo Capone in maniera del tutto franca e senza ogni tipo di pregiudizio: la disfunzione causata dall’eiaculazione precoce può e deve essere curata, con l’eccellenza medica e senza alcun tipo di tabù.
L’importanza di una sana vita sessuale è un bene riconosciuto dalla Medicina moderna da diversi anni, che ognuno di noi può e deve raggiungere, affinché vi sia un’eccellente qualità dell’esistenza.
Il Dott. Massimo Capone riceve nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone (Lecce).
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Nei suoi studi di Trieste, Cervignano del Friuli (UD), Carbonera (TV), Pozzonovo (PD) e Galatone (LE), tutti modernamente attrezzati, il Dottore eroga visite e trattamenti specialistici di Andrologia ed Urologia, per diagnosticare e risolvere problemi alla sfera sessuale e uro-genitale come:
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- La disfunzione erettile
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Ricorda che il benessere sessuale e la fertilità sono condizioni importanti per ogni uomo, a prescindere dalla sua età: il Dott. Massimo Capone può aiutarti a sentirti meglio, sicuro di te e in salute, affinché tu possa godere di un'ottima qualità della tua vita sessuale, che ti accompagni nel tuo percorso di uomo, di padre, di compagno.
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Per una vita sessuale felice e serena, sempre.
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Quindi ricorda che...
- L’eiaculazione precoce si manifesta quando un uomo conclude il rapporto sessuale anticipatamente, non riuscendo quindi a soddisfare la partner;
- L’eiaculazione precoce può colpire qualsiasi uomo di qualsiasi età o condizione sociale, nonché etnia;
- Singoli e sporadici episodi di eiaculazione precoce non devono preoccupare, e sono fisiologici per qualsiasi uomo;
- Spesso, l’eiaculazione precoce ha motivazioni psicologiche importanti, legate a traumi subiti o comunque vissuti nel passato, ma può avere anche cause organiche;
- Il tempo medio che viene considerato la soglia limite per parlare di eiaculazione precoce è un atto sessuale inferiore al minuto;
- Bisogna tenere in considerazione che, solitamente, nel rapporto sessuale la donna tende a concludere sempre dopo l’uomo;
- al contrario delle dimensioni del pene, solitamente del tutto ininfluenti per il piacere femminile, l'eiaculazione precoce è un importante handicap per l'uomo e per la propria partner, che deve quindi essere curata e risolta;
- L’anamnesi clinica è estremamente importate per arrivare ad una diagnosi certa dell’eiaculazione precoce;
- L’eiaculazione precoce da iper-sensibilità del pene può essere combattuta con una cura farmacologica specifica, sotto controllo medico;
- Molti casi di eiaculazione precoce di origine psicologica possono essere risolti con l’opportuna psicoterapia e la rieducazione sessuale mirata;
- Il Medico Andrologo è lo specialista sanitario preparato e competente per diagnosticare e curare l’eiaculazione precoce;
- l'eiaculazione precoce non deve portare a vergnoga o scherno sociale, ma deve essere curata come qualsiasi altra disfunzione sessuale;
- non devi vergognarti della tua condizione, ma affrontarla rivolgendoti ad un medico andrologo competente e preparato
Nota deontologica
L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.
Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:
martedì 30 luglio, 2024
Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo Andrologo, specializzato in Urologia e perfezionato in Chirurgia Andrologica.
Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.
Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande, il Dott. Massimo Capone ha introdotto, tra i primi in Italia, il protocollo rigenerativo dei tessuti dei corpi cavernosi del pene basato sulle onde d'urto a bassa intensità.
Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone (Lecce), il Dottore aiuta ogni giorno decine di pazienti affetti da debilitanti e psicologicamente spossanti disfunzioni sessuali come la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, il calo della libido, l'infertilità maschile e la complessa riabilitazione post-prostatectomia radicale.