Sei un uomo e non riesci ad avere più rapporto sessuali soddisfacenti, per via della disfunzione erettile?
Hai difficoltà ad iniziare e mantenere l’erezione, oppure ad avere una di rigidità sufficiente per un rapporto appagante, per te e la tua partner?
La disfunzione erettile è una vera e propria patologia, che può colpire qualsiasi uomo adulto, in ogni parte del mondo, di qualsiasi classe sociale e anche di qualsiasi età.
Un tempo, quella che veniva definita - impropriamente - ‘impotenza sessuale’ era una condizione che provocata vergogna, infamia, stigmatizzazione sociale e di cui il soggetto che ne era affetto, spesso, evitava di parlarne perfino col suo Medico.
Fortunatamente, oggi non è più così, e la Medicina e la Chirurgia moderne hanno veramente fatto passi da gigante per curare, spesso in maniera assolutamente non traumatica, un problema che affligge tanti uomini in tutto il mondo.
E che ora può essere risolto praticamente nella totalità dei casi.
Leggi questa pagina per scoprire come mai non riesci più ad avere un’erezione soddisfacente, premessa fondamentale per rapporti sessuali altrettanto soddisfacenti: cosa puoi fare per curarla, a chi ti devi rivolgere e quando lo dovresti fare.
Che cos’è la disfunzione erettile?
In Medicina, per ‘disfunzione erettile’ s’intende la ridotta o assente capacità del pene d’iniziare o mantenere un livello di erezione adeguata per un rapporto sessuale soddisfacente.
La disfunzione erettile, un tempo impropriamente chiamata ‘impotenza sessuale’ - termine desueto e fuorviante - è un problema esclusivamente maschile, che affligge un gran numero di uomini in tutto il mondo.
Si stima che almeno un 50% di tutti gli uomini sopra i 50 anni, almeno una volta nella vita, abbia avuto almeno un episodio di disfunzione erettile.
Le cause della disfunzione erettile sono molteplici, ed essa stessa è, quasi sempre, dovuta a condizioni multi-fattoriali, sia organiche - cioè con una chiara origine fisiologica - che psicologiche.
Singoli episodi sporadici di disfunzione erettile non sono, di norma, preoccupanti e non richiedono terapia.
Quando questi episodi cominciano però a ripetersi nel tempo, sino a divenire cronici e, di fatto, limitanti la normale attività sessuale, vi è bisogno d’intervenire a livello medico e, spesso, psicologico.
Com’è classificata la disfunzione erettile?
La disfunzione erettile è una patologia complessa, in cui spesso cause organiche e psicologiche si mischiano e si alimentano a vicenda, peggiorando dunque la condizione generale del paziente.
A grandi linee, una prima classificazione della disfunzione erettile è solitamente basata sulla sua causa primaria, cioè la radice del problema che l’ha generata.
Secondo questo schema, si evidenziano due tipi di disfunzione erettile:
- La disfunzione erettile organica con cause fisiologiche;
- La disfunzione rettile psicologica causata da alterate condizioni psicologiche
Molto spesso, anche in caso di origine organica della disfunzione erettile, è presente anche una spiccata componente psicologica, poiché la condizione "d’impotenza sessuale" del paziente, dovuta a patologie fisiche, ha pesanti ripercussioni anche sulla sfera mentale, peggiorando dunque il quadro clinico generale.
Quali sono le cause della disfunzione erettile?
Le cause più comuni della disfunzione erettile di origine organica sono da imputare quasi sempre a problemi neuro-vascolari, a loro volta causati spesso da patologie endocrine - come il diabete mellito - o patologie oncologiche, che hanno richiesto un intervento chirurgico che ha danneggiato la terminazione nervosa che comanda il meccanismo d’erezione del pene.
Tenendo a mente ciò, l’elenco delle principali cause della disfunzione erettile organica è il seguente:
- Il diabete mellito, che causa, a lungo andare, una progressiva deformazione delle arterie del corpo e un danneggiamento sistematico delle terminazioni nervose periferiche, con una specifica patologia neuro-vascolare nota come angiopatia diabetica;
- Alcune condizioni patologiche vascolari, come l’ipertensione, la cardiopatia ischemica, l’aterosclerosi dei grandi vasi pelvici, ecc.;
- Una drastica riduzione dei livelli del testosterone (ipogonadismo);
- Il danneggiamento irreversibile dei nervi che governano l’erezione, conseguenza della chirurgia prostatica per un carcinoma alla prostata;
- Traumi o condizioni patologiche che hanno causato un danneggiamento della terminazione nervosa dal sistema centrale (cervello) al pene;
- La malattia di La Peyronie, cioè l’incurvamento acquisito del pene, con deformazione dei corpi cavernosi
La disfunzione erettile psicologica ha invece cause solitamente correlabili a traumi psicologici - avvenuti anche nel lontano passato - situazioni di insoddisfazione affettiva, poco stimolo per la propria partner o, comunque, condizioni di disagio e malessere psicologico, anche causate da disturbi specifici (ad esempio, la dismorfofobia peniena).
Come detto in precedenza, la disfunzione erettile psicologica quasi sempre si accompagna, come complicanza, a quella di origine organica: questo rende problematica l’esatta diagnosi al Medico, e spesso richiede test ed esami specifici, come la registrazione delle erezioni notturne (il RigiScan test).
Qual è la terapia adatta per combattere la disfunzione erettile?
la terapia a onde d'urto può migliorare la vascolarizzazione e rigenerare il tessuto dei corpi cavernosi
La terapia specifica per la disfunzione erettile dipende dalla sua causa originaria, e viene dunque proposta e modulata dal Medico Andrologo solo dopo un’anamnesi scrupolosa e una diagnosi certa.
Diagnosi che, non di rado, si rivela difficoltosa, e che necessita spesso non solo della visita clinica andrologica, ma anche di una perfetta anamnesi è, quasi sempre, di esami clinici e di laboratorio.
La disfunzione erettile causata dalla riduzione degli ormoni maschili (ipogonadismo) può essere curata somministrando al paziente farmaci a base di testosterone.
Questo tipo di terapia, che statisticamente riguarda solo una piccola parte di tutti i casi di disfunzione erettile, deve essere erogata sotto prescrizione e controllo medico.
L’insufficienza venosa di tipo vascolare, quindi data da una riduzione dell’afflusso di sangue di cui i corpi cavernosi hanno bisogno, può essere trattata con l’assunzione di farmaci specifici, come ad esempio i farmaci inibitori dell’enzima fosfodiesterasi di tipo 5 (avanafil, sildenafil, tadalafil, vardenafil).
Questi farmaci sono molto efficaci, ma solo nel caso in cui le terminazioni nervose che comandano il meccanismo dell’erezione non siano danneggiate.
Nel caso di disfunzione erettile lieve o moderata, in cui non vi è presenza di danneggiamento nervoso, la terapia farmacologica sistemica ha una percentuale di successo molto alta, fino al 70% dei casi trattati.
Questa percentuale diminuisce sensibilmente se nella condizione clinica del paziente si sommano patologie o condizioni fisiche notoriamente fattori scatenanti la disfunzione erettile, come il diabete mellito oppure i pazienti provenienti dalla chirurgia prostatica.
Anche con la tecnica moderna denominata ‘nerve-sparing’ per la rimozione del tumore alla prostata, si stima che solo il 25% dei pazienti trattati recuperi la piena funzionalità del meccanismo dell’erezione senza l’ausilio di terapia orale.
La terapia orale è sconsigliata anche nei pazienti affetti da retinopatia, cardiopatia ischemica in trattamento con nitroderivati oppure sottoposti a terapia antivirale per l’infezione da HIV.
In questi casi, dove cioè la terapia sistemica via orale non è praticabile, è però possibile ottenere buoni risultati con la somministrazione, direttamente all’interno del pene, di farmaci vasodilatatori.
L’iniezione, poco prima del rapporto sessuale, di prostaglandina E1 è altamente efficace, ma ha diverse complicanze di natura psicologica - e, a volte, anche pratica - che la rendono sovente sgradita ai pazienti, che smettono di utilizzarla nell’85% entro un anno dall’inizio del trattamento.
Va ribadito che la terapia farmacologica per la disfunzione erettile, anche se molto efficace, è una terapia sintomatica.
I principi attivi dei suoi farmaci curano ciò il sintomo, ma non hanno efficacia sulla causa della disfunzione stessa.
Ciò vuol dire che se il paziente smette di utilizzare la terapia, anche i vantaggi che essa dà contro la disfunzione erettile cessano.
La terapia con le onde d’urto per i pazienti affetti da disfunzione erettile
La terapia farmacologica attualmente disponibile per trattare la disfunzione erettile è senza dubbio efficace nella maggior parte dei casi di problemi d’erezione dati da un’insufficienza vascolare, ma è una terapia sintomatica, che non cura la causa originaria dell’impotenza sessuale.
Per trattare la radice del problema, cioè un danneggiamento cronico dei tessuti vascolari che alimentano i corpi cavernosi del pene, è stata messa a punto una terapia medica basata sulla somministrazione indolore di ultrasuoni ad onde d’urto.
Questa terapia, in uso già da qualche anno e portata in Italia da Chirurghi Andrologi d’eccellenza, si basa sull’emissione, da parte di un manipolo elettromedicale, di onde d’urto a bassa intensità, in grado di penetrare nei tessuti fino a 30mm.
L’azione delle onde d’urto, direttamente sui corpi cavernosi del pene, ha come effetto il reclutamento delle cellule staminali circolanti.
Proprio questo reclutamento permette la generazione di nuovo tessuto vascolare, che sostituisce gradualmente quello ormai irreversibilmente danneggiato.
La statistica del trattamento parla abbastanza chiara: l’uso delle onde d’urto a bassa intensità consente di ottenere un miglioramento clinico della disfunzione erettile fino al 65% dei pazienti trattati.
Un risultato addirittura superiore a quello della terapia farmacologica, con la fondamentale differenza che quest’ultima, al contrario della terapia ad onde d’urto, è solo sintomatica.
La terapia con onde d’urto trova particolare efficacia nei pazienti affetti da disfunzione erettile in seguito agli esiti dell’angiopatia diabetica, cioè di quella graduale ed irreversibile patologia indotta dall’iperglicemia che modifica la forma stessa dei vasi arteriosi del corpo (anche quelli che alimentano i corpi cavernosi del pene).
L’uso della terapia ad onde d’urto nei pazienti diabetici migliora significativamente la condizione generale della loro disfunzione erettile, rendendo anche possibile una graduale diminuzione dell’eventuale terapia farmacologica adiuvante.
La disfunzione erettile è una condizione patologica che dovrebbe sempre essere curata.
Il tessuto dei corpi cavernosi del pene, se non utilizzato per lunghi periodi, si atrofizza, e ciò peggiora ulteriormente la vascolarizzazione e causa una rapida riduzione delle dimensioni dell'organo.
affidarsi dunque ad un Medico Andrologo esperto e preparato è essenziale per stabilire una precisa diagnosi e provvedere ad un'altrettanto precisa terapia.
L’impianto di protesi peniena: la cura chirurgica dei casi gravi di disfunzione erettile
Quando la cura farmacologica non dà risultati, ad esempio nel caso di un danneggiamento irreversibile della terminazione nervosa che regola i meccanismi dell’erezione, a sua volta causata da un intervento chirurgico come la prostatectomia, l’unica soluzione per tornare ad avere una vita sessuale soddisfacente è il ricorso alla Chirurgia Andrologica.
Attualmente, la moderna Chirurgia non è ancora in grado di ricostruire parti di terminazione nervosa irrimediabilmente danneggiate o rimosse in seguito ad un trattamento oncologico.
La Chirurgia Andrologica risolve dunque il problema della disfunzione erettile resistente alla cura farmacologica con l’impianto delle protesi peniene.
Le protesi peniene sono delle speciali protesi chirurgiche che, impiantate dentro i genitali, consentono nuovamente al pene di indurirsi e di provvedere dunque all’atto sessuale penetrativo.
Sono delle protesi realizzate in materiale al 100% biocompatibile, che vengono sapientemente integrate negli organi genitali del paziente e sono invisibili all’esterno.
Garantiscono al pene del paziente un’erezione ottimale, permettendo dunque di superare la disfunzione erettile grave e resistente alla cura farmacologica.
L’impianto di protesi peniena è un’operazione di alta Chirurgia Andrologica, e può essere effettuato solo da un Chirurgo Andrologo con grande esperienza pregressa, che lavora in strutture d’eccellenza e coadiuvato da un’equipe altrettanto esperta.
Quanti tipi di protesi peniena ci sono per curare la disfunzione erettile?
Al momento, il mercato mette a disposizione due tipologie di protesi peniena:
- Protesi a volume costante, caratterizzate da ottima rigidità, e grande affidabilità meccanica;
- Protesi a volume variabile, caratterizzate da grande comfort e meccanismo di erezione molto naturale
La protesi a volume costante, come il nome lascia intuire, garantisce sempre la piena funzionalità erettile del pene.
Si attiva con un semplice gesto manuale, ed è totalmente invisibile all’esterno: il pene rimane permanentemente rigido, ma ciò non è un problema nella vita di tutti i giorni fuori dal rapporto sessuale, in quanto è comodamente posizionabile dentro gli indumenti intimi.
Questo tipo di protesi ha eccellenti proprietà meccaniche, si attiva con un rapidissimo gesto e consente di risolvere i casi gravi di disfunzione erettile col massimo della rigidità ottimale per il rapporto.
Le protesi a volume variabile funzionano grossomodo con il principio dei vasi comunicanti: una pompetta, posizionata in maniera del tutto invisibile nello scroto, inietta un liquido contenuto in un serbatoio a lato della vescica che riempie la protesi vera e propria, posizionata invece all’interno dei corpi cavernosi.
Alla fine del rapporto, la protesi viene svuotata, inviando nuovamente il liquido nel serbatoio.
Anche questo tipo di protesi è del tutto invisibile all’esterno e si attiva in pochissimo tempo schiacciando la pompetta posta nello scroto.
Questo tipo di protesi ha il vantaggio di provvedere ad un’erezione totalmente naturale: il pene a riposo è del tutto simile ad un membro normale e l’erezione sembra del tutto identica a quella fisiologica.
Va sottolineato che non c’è un tipo migliore o peggiore di protesi: è il Chirurgo Andrologo che, valutato lo specifico caso clinico, suggerisce al paziente l’uso dell’una o dell’altra tipologia, nell’esclusivo interesse e benessere del paziente.
Come posso fare per iniziare a curare la disfunzione erettile?
il chirurgo andrologo e la sua visita specialistica è il primo passo necessaRIO PER INIZIARE A STARE MEGLIO
La disfunzione erettile è una condizione patologica che la moderna Medicina e Chirurgia permettono di trattare e curare, sia con i trattamenti farmacologici, le terapie mediche e, nei casi gravi, con la Chirurgia protesica.
Ma per curarti, devi partire dalla visita andrologica con un Chirurgo Andrologo esperto nei problemi di disfunzione erettile.
Solo la visita andrologica, eventualmente correlata da specifici esami strumentali e di laboratorio, può darti la certezza della diagnosi, facendo luce sull’esatta causa della tua disfunzione erettile.
Ricorda che, nei moderni tempi che viviamo, la disfunzione erettile non è più stigmatizzata dalla società e non devi vergognartene, evitando anche solo di parlarne con un Medico preparato e competente.
I Medici Andrologi sono lì per aiutarti, ma tu devi essere la pedina che muove il primo passo, decidendo di iniziare a curarti, e partendo con una visita andrologica specialistica.
Chi è il Medico che può diagnosticare e curare la disfunzione erettile?
La disfunzione erettile rientra nelle vaste problematiche dell’Urologia, e nello specifico nell’Andrologia, cioè quella branca della Medicina che studia e cura le affezioni tipicamente maschili.
Il Medico a cui ti devi rivolgere per diagnosticare e curare la tua disfunzione erettile è dunque il Medico Urologo perfezionato come Andrologo.
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Tra i primi in Italia ad introdurre la terapia ad onde d’urto e l’impianto di protesi peniena, il Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo esperto nelle disfunzioni erettili, sia di origine organica che psicologica.
Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone (Lecce), il Dottore può aiutarti a diagnosticare con certezza la tua disfunzione erettile, nonché proporti terapie efficaci, sia mediche che chirurgiche, in grado di ripristinare in maniera ottimale la tua vita sessuale.
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- La disfunzione erettile
- I problemi erettili dei pazienti diabetici
- L'incurvamento congenito del pene
- La malattia di La Peyronie
- La fimosi
- La cisti scrotale
- La riabilitazione sessuale post-prostatectomia
- L'impianto di protesi peniene
- La terapia riabilitativa del pene con onde d'urto
nelle strutture dove opera, il Dottore esegue interventi di alta Chirurgia Andrologica con l'impianto di moderne protesi peniene, in grado di risolvere definitivamente i problemi di disfunzione erettile anche nei pazienti gravi, in cui la terapia farmacologica oppure la riabilitazione fisica non possono garantire nessun tipo di risultato.
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Il Dottore visita nei suoi studi di Trieste, di Cervignano del Friuli (Udine), di Carbonera (Treviso), di Pozzonovo (Padova) e di Galatone (Lecce).
Ricorda che il benessere sessuale e la fertilità sono condizioni importanti per ogni uomo, a prescindere dalla sua età: il Dott. Massimo Capone può aiutarti a sentirti meglio, sicuro di te e in salute, affinché tu possa godere di un'ottima qualità della tua vita sessuale, che ti accompagni nel tuo percorso di uomo, di padre, di compagno.
Da oltre trent'anni, l'Andrologia d'eccellenza in Italia.
Per una vita sessuale felice e serena, sempre.
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Tutti gli articoli sanitari sono materiale originale, attendibile, verificato e inviato all'Ordine provinciale di appartenenza.
Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- La disfunzione erettile è l’incapacità o la grande difficoltà ad iniziare e mantenere un’erezione soddisfacente per un rapporto sessuale;
- Singoli episodi sporadici di disfunzione erettile possono capitare a chiunque e non devono spaventare, ma episodi ricorrenti o cronici devono far indagare a livello clinico;
- Le cause della disfunzione erettile possono essere funzionali, quindi organiche, oppure psicologiche;
- Quasi sempre cause organiche di disfunzione erettile portano anche a problemi psicologici, abbassando ulteriormente la qualità della vita del paziente;
- Il vecchio nome della disfunzione erettile era impotenza sessuale, ma tale termine è desueto e non dovrebbe dunque essere utilizzato;
- La disfunzione erettile di natura organica è quasi sempre imputabile a problemi neurovascolari, come il diabete mellito oppure un intervento di prostatectomia;
- La disfunzione erettile di natura psicologica può essere causata da un blocco o un trauma infantile o adolescenziale, una situazione sentimentale o lavorativa stressante o qualsiasi altro problema del vissuto sociale o sessuale di rilevante importanza;
- La disfunzione erettile causata da un ipogonadismo, dunque un abbassamento dei livelli di testosterone, è abbastanza rara, ma comunque possibile;
- La diagnosi certa della natura della disfunzione erettile è imprescindibile per arrivare ad una corretta terapia;
- La disfunzione erettile causata da deficit vascolari può essere trattata con l’idonea terapia farmacologica, sia orale che iniettiva;
- I farmaci non hanno nessun tipo di effetto sulla disfunzione erettile causata da un danneggiamento delle strutture nervose che comandano il meccanismo dell’erezione;
- Solo il 25% dei pazienti che hanno subito una prostatectomia riesce a riacquistare una piena funzionalità sessuale;
- Ottimi risultati per la disfunzione erettile di natura vascolare dipesa dal diabete mellito possono essere ottenuti con la terapia ad onde d’urto a bassa intensità;
- I casi gravi di disfunzione erettile che non rispondono alla cura farmacologica o alla terapia medica possono essere risolti con il ricorso all’impianto di protesi peniena
Nota deontologica
L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.
Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:
martedì 30 luglio, 2024
Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo Andrologo, specializzato in Urologia e perfezionato in Chirurgia Andrologica.
Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.
Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande, il Dott. Massimo Capone ha introdotto, tra i primi in Italia, il protocollo rigenerativo dei tessuti dei corpi cavernosi del pene basato sulle onde d'urto a bassa intensità.
Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone (Lecce), il Dottore aiuta ogni giorno decine di pazienti affetti da debilitanti e psicologicamente spossanti disfunzioni sessuali come la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, il calo della libido, l'infertilità maschile e la complessa riabilitazione post-prostatectomia radicale.