Chirurgia Andrologica e Sessuologia
La cisti scrotale e la cisti sebacea - Come vengono, come si curano

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Strane palline sullo scroto

La cisti scrotale e la cisti sebacea: perché vengono? Sono pericolose?
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Noti delle strane palline sullo scroto, che si ‘sentono’ al tocco proprio sotto la pelle?

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Nella maggior parte dei casi, le piccole formazioni apprezzabili al tatto sullo scroto sono lesioni assolutamente benigne, ma comunque fai bene a volere sapere di più.

Leggi questo articolo informativo e poi prenota una visita specialistica andrologica, l’unico atto sensato che può davvero diagnosticare con certezza la natura di quelle strane ‘palline’ sullo scroto.

Che cos’è lo scroto?

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Lo scroto è il sacchetto di pelle, posto proprio sotto al pene, che contiene le gonadi maschili, cioè i testicoli.

Il compito dello scroto è abbastanza semplice: allontana i testicoli dall’addome e dunque abbassa la loro temperatura, permettendo una migliore dispersione termica.

Ciò è importante per il meccanismo riproduttivo umano - ma anche di altri mammiferi - poiché la temperatura del corpo è troppo alta per le delicate cellule germinali e gli ancor più delicati spermatozoi, che invece hanno bisogno di temperatura più bassa per essere prodotti ‘vivi’ e in buono stato morfologico.

La struttura anatomica dello scroto è elastica e resistente, ed è normale che il sacchetto si rilassi e si contragga, alzando o abbassando l’altezza dei testicoli, a seconda degli stati di rilassamento oppure di eccitazione (come avviene durante l’atto sessuale).

Il tessuto esterno dello scroto è formato da cute non dissimile dal resto del corpo, con i suoi tre strati classici: epidermide (lo strato corneo), derma e ipoderma.

Tutto lo scroto è riccamente vascolarizzato, sia con diramazioni periferiche delle arterie pudende e perineali, sia dai rami delle arterie epigastriche inferiori e le spermatiche esterne.

Il sangue refluo è assorbito e inviato alle vene safene, femorali e pudende da un fitto reticolo che si ricollega al plesso pampiniforme, che drena il sangue deossigenato dei testicoli e degli epididimi.

Lo scroto è ricoperto, in condizioni di normalità, dai peli pubici, a loro volta generati dai bulbi piliferi del derma, a cui sono collegate le ghiandole sebacee e i dotti escretori, che garantiscono la regolare fuoriuscita del sebo.

Proprio dall’ostruzione di uno di questi dotti può generare una formazione benigna che prende il nome di cisti sebacea.

La cisti sebacea dello scroto

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La cisti sebacea è una formazione benigna, frutto dell’ostruzione di un dotto escretorio che collega una ghiandola sebacea alla superficie della pelle (epidermide).

Il sebo è un composto oleoso, ad alto contenuto lipidico, prodotto naturalmente dalle ghiandole sebacee presenti nel derma della pelle, adiacenti ai bulbi piliferi.

Tramite il dotto escretorio, il sebo prodotto dalla ghiandola risale sino alla superficie dove, combinandosi con il sudore, genera un invisibile film protettivo di tutta la nostra pelle, chiamato mantello acido o film idrolipidico.

Questo mantello protettivo è lievemente acido (ha un Ph di 5,5), e conferisce alla pelle il caratteristico odore, che varia da persona a persona, nonché funge da naturale barriera contro l’aggressione degli organismi esterni.

Difatti, l’acidità della pelle rende quest’ultima auto-sterilizzante: al semplice contatto con essa, virus, batteri e parassiti muoiono, distrutti dall’acidità del film idrolipidico.

Il sebo viene dunque prodotto in continuazione dalle ghiandole sebacee, ma quando il dotto escretorio che ne garantisce l’uscita verso l’esterno si chiude, il composto caseoso del sebo non riesce più ad uscire.

Il dotto escretorio può otturarsi per una lunga serie di cause, ma generalmente ciò avviene per un trauma, o intenso (come ad esempio durante la depilazione) oppure anche micro-traumi ripetuti nel tempo.

L’ostruzione del dotto escretorio non ferma la produzione di sebo della ghiandola, che dunque continua, aumentando il volume della cisti.

La cisti cresce dentro la cosiddetta capsula, o sacca: un tessuto ricco di collagene che il corpo crea nel tentativo di isolare l’iper-produzione di sebo.

Le cisti sebacee possono svilupparsi in ogni superficie cutanea, anche sulla pelle dello scroto, ma non devono essere confuse con le cisti scrotali, che invece sono delle cisti che originano dall’epididimo, e non dalla pelle.

Da cosa sono causate le cisti sebacee dello scroto?

La causa della formazione di una cisti sebacea sullo scroto è quasi sempre di origine traumatica.

Una depilazione, un trauma o anche una serie di micro-traumi ripetuti nel tempo che hanno danneggiato il dotto escretorio che collega una ghiandola sebacea dello scroto alla superficie, e che hanno dunque causano un ‘intoppo’ nella naturale fuoriuscita del sebo.

Quali sono i sintomi di una cisti sebacea dello scroto?

La cisti sebacea dello scroto appare come una pallina, più o meno estesa di volume, chiaramente palpabile al tatto.

Il piano della cisti rimane morbido e mobile, e questo è molto importante in sede diagnostica, poiché la distingue clinicamente da altre formazioni non benigne.

Solitamente la cisti sebacea dello scroto non è dolente e, oltre alla sua estrusione visibile e palpabile, non dà altra sintomatologia.

In alcuni casi, però, la cisti si può infettare, e dare dunque origine ad un doloroso ascesso.

Ciò avviene perché i batteri, specie quelli portati proprio dalle nostre mani, toccando ripetutamente la cisti, sono talmente piccoli da infilarsi nel dotto escretorio occluso per le grandi molecole di sebo, ma che ha ancora micro-passaggi percorribili dai microbi.

Entrati nella sacca della cisti, i batteri si moltiplicano e aumentano la loro colonia, dando origine dunque ad una violenta risposta immunitaria e un’infezione purulenta molto dolente, cioè un ascesso.

La grande dolorabilità dell’ascesso di una cisti sebacea infetta è dato dall’impossibilità del corpo di espellere il materiale purulento, non dissimilmente da quello che accade in un ascesso perianale o un ascesso dentale.

Come si può trattare una cisti sebacea dello scroto?

L’unico trattamento possibile per risolvere il problema della cisti sebacea dello scroto è la sua eliminazione per mezzo dell’escissione chirurgica.

L’intervento, eseguito in ambulatorio in anestesia locale, prevede una piccola incisione dello scroto in corrispondenza della cisti, con la sua asportazione totale, comprensiva della capsula di collagene che la contiene.

La piccola incisione è poi suturata con comune filo di sutura, e guarirà dunque per prima intenzione.

L’intervento, se eseguito da un Medico preparato ed esperto, è sicuro e permette un immediato ritorno alla vita di tutti i giorni, con una guarigione completa in circa due settimane, il tempo necessario alla ferita di cicatrizzare.

La cisti scrotale e lo spermatocele

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La cisti sebacea non è l’unica lesione benigna che può colpire lo scroto e, in generale, la zona testicolare.

Esiste un altro tipo di cisti, che non origina dal derma ma dall’epididimo, cioè il tessuto di supporto del testicolo, che fa da collegamento dello stesso alle vescicole spermatiche adiacenti alla prostata.

Tale cisti è chiamata spermatocele, oppure anche cisti scrotale.

Lo spermatocele è una lesione benigna, che origina direttamente dai tessuti dell’epididimo, e che spesso non è avvertita dal paziente, almeno quando le sue dimensioni contenute non consentono un suo apprezzamento visivo e tattile.

La cisti è formata essenzialmente da sperma inattivato, cioè spermatozoi morti e liquido seminale, racchiuso in una sacca che estrude dai tessuti dell’epididimo stesso.

Si tratta di una formazione cistica abbastanza comune nella popolazione maschile adulta, specie quella nella fascia d’età dai 40 ai 60 anni, dove le recenti stime parlano di un 30% circa di incidenza.

Diviene apprezzabile solo quando le sue dimensioni crescono a tal punto da farla chiaramente palpare al paziente, che spesso si spaventa, pensando di essere affetto da un carcinoma del testicolo.

In realtà, lo spermatocele non è in alcun modo una lesione maligna e non è correlata al tumore del testicolo, né rappresenta un pericolo di evoluzione nello stesso.

Qual è la causa della formazione dello spermatocele?

La causa esatta della formazione della cisti scrotale non è ancora nota alla scienza, ma si presume che essa possa essere una conseguenza di un qualche danneggiamento traumatico dell’epididimo, che occlude parzialmente lo stesso e dà dunque origine alla formazione ‘di ristagno’ dello sperma.

Quali sintomi può dare uno spermatocele?

La gran parte delle cisti scrotali sono asintomatiche, cioè non danno alcun sintomo al paziente, che non è dunque al corrente neppure della loro esistenza.

Queste cisti asintomatiche vengono rilevate solo durante esami diagnostici per indagine di altre patologie o condizioni anomale, che solitamente richiedono un esame per immagini (ad esempio, un’ecografia testicolare).

I sintomi dello spermatocele sono usualmente presenti solo quando il suo volume diviene consistente, e dà origine a compressione meccanica sui testicoli e sullo scroto.

In questo caso, possono dunque apparire dolore o comunque fastidio ai testicoli, un anomalo gonfiore od indurimento dell’epididimo e, seppur in rari casi, la difficoltà ad urinare.

Anche in questo caso, se il paziente rileva al tatto la presenza della cisti scrotale, spesso si allarma e si spaventa, pensando di essere affetto da un carcinoma testicolare.

Ciò solitamente lo fa correre dal Medico Andrologo, che stabilisce la presenza della cisti scrotale con una visita urologica, correlata da un esame ecografico.

Consigli andrologici e urologici

Al contrario del varicocele, che è spesso una delle cause principali dell'infertilità, lo spermatocele non dà problemi riproduttivi all'uomo.

L'unico problema che da, quando sintomatico, è di tipo traumatico, poiché l'ingrossamento della cisti scrotale in uno spazio non progettato per essa può portare dolenzia, pesantezza e compressione testicolare.

Come si diagnostica lo spermatocele?

Lo spermatocele richiede una visita urologica, eseguita da un Chirurgo Andrologo.

La palpazione del testicolo e della cisti già indirizza il Medico verso la giusta causa, ma la diagnosi definitiva richiede un esame ecografico testicolare.

Come si può curare uno spermatocele?

Lo spermatocele asintomatico non richiede trattamento: non è pericoloso per la salute, non causa infertilità e non può tramutarsi in un tumore.

Il trattamento dello spermatocele è richiesto solo quando questi è sintomatico, cioè quando la cisti scrotale causa dolore, fastidio, pesantezza testicolare, sensazione di corpo estraneo nello scroto oppure difficoltà ad urinare.

Non esiste una cura medica o farmacologica per risolvere lo spermatocele, pertanto la cisti va obbligatoriamente asportata a livello chirurgico.

L’intervento è eseguito da un Chirurgo Andrologo esperto, poiché è considerato di alta chirurgia andrologica: se male eseguito, o eseguito da mano poco pratica, vi può essere il rischio di lesioni irreparabili all’epididimo, con conseguente infertilità o sterilità.

L’operazione chirurgica di rimozione della cisti scrotale si chiama spermatocelectomia, ed è un intervento eseguito in day surgery.

Il Chirurgo accede allo spematocele per mezzo di una piccola incisione a livello scrotale, da cui viene esteriorizzato il testicolo con l’epididimo.

La cisti viene legata ed asportata, dopodiché il testicolo è riposizionato in sede e la piccola ferita chirurgica viene suturata e medicata.

L’operazione è considerata di Chirurgia mini-invasiva, e non prevede eccessivo dolore post-intervento, ma solo un lieve indolenzimento e un piccolo e naturale edema chirurgico, che si risolve nel giro di qualche giorno.

L’eventuale fastidio, dovuto essenzialmente al piccolo taglio chirurgico, può essere tenuto sotto controllo con l’assunzione di comuni antidolorifici da banco.

La ripresa piena dell’attività lavorativa e del lavoro di concetto può essere avvallata dopo qualche giorno, mentre è richiesto un po’ più di tempo per i lavori più pesanti, o che richiedono lunghi periodi in piedi.

La piena guarigione è prevista, salvo complicazioni - estremamente rare, inferiori all’1% dei casi - in circa 20-30 giorni, dopo i quali può essere ripresa la regolare attività fisica.

Senti palline o piccoli noduli sui testicoli? Non allarmarti, ma contatta un Medico Andrologo

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La grande maggioranza delle lesioni in rilievo sui testicoli e sullo scroto sono imputabili a patologie benigne, come le cisti sebacee e le cisti scrotali.

Solo una piccola parte delle neo-formazioni è di natura oncologica, ma spesso il paziente, non essendo adeguatamente informato, si spaventa molto quando sente, al tocco, la formazione di un bozzetto sullo scroto.

In quel caso, non bisogna allarmarsi né preoccuparsi eccessivamente, ma bisogna rimanere calmi e contattare invece un Medico Andrologo, per l’obbligatoria visita clinica specialistica.

Solo la visita medica andrologica, eseguita da un Medico Urologo perfezionato in Andrologia, può fare luce sulla reale causa dei bozzetti sullo scroto che, come detto in precedenza, sono quasi sempre dovuti alla formazione di lesioni benigne come cisti sebacee o cisti scrotali.

Dunque, nel caso si noti, durante l’auto-palpazione dei testicoli - che ogni maschio adulto dovrebbe regolarmente fare, su base mensile - un nodulo, una pallina o un bozzetto, la prima regola è rimanere calmi e razionali, non facendosi prendere al panico e senza allarmarsi eccessivamente.

Piuttosto, è giusto e sensato contattare un Medico Andrologo, per l’opportuna visita medica andrologica, dove si farà luce sul problema, anche con l’ausilio dell’esame ecografico.

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Quindi ricorda che...
  • La cisti sebacea è una formazione caseosa frutto dell’occlusione di un dotto escretorio di una ghiandola di sebo;
  • La cisti sebacea è una formazione totalmente benigna, ma può dare origine a frequenti infezioni batteriche, nonché crescere di volume;
  • La cisti sebacea può manifestarsi pressoché ovunque sul corpo (esclusi palmi delle mani e piante dei piedi), anche sul pene o sullo scroto;
  • La sola cura efficace per trattare una cisti sebacea è la sua rimozione chirurgica per mezzo di un piccolo intervento ambulatoriale;
  • Lo spermatocele, chiamato anche cisti scrotale, è invece una raccolta di sperma inattivato e liquido seminale che si forma dall’epididimo, cioè il tessuto di supporto del testicolo;
  • Lo spermatocele è una lesione totalmente benigna, che non richiede trattamento se non è sintomatica;
  • Se la cisti scrotale aumenta troppo di volume, può ingrandirsi nello scroto e dare problemi traumatici, e pertanto ne può essere consigliata l’asportazione;
  • l'operazione di asportazione dello spermatocele è chiamata spermatocelectomia, ed è un intervento andrologico di alta precisione

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.

Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

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Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:

martedì 30 luglio, 2024

Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo Andrologo, specializzato in Urologia e perfezionato in Chirurgia Andrologica.

Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.

Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande, il Dott. Massimo Capone ha introdotto, tra i primi in Italia, il protocollo rigenerativo dei tessuti dei corpi cavernosi del pene basato sulle onde d'urto a bassa intensità.

Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone  (Lecce), il Dottore aiuta ogni giorno decine di pazienti affetti da debilitanti e psicologicamente spossanti disfunzioni sessuali come la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, il calo della libido, l'infertilità maschile e la complessa riabilitazione post-prostatectomia radicale. 

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