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L’infertilità maschile

Quando l'uomo non riesce ad avere figli
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L’infertilità maschile colpisce circa il 7% di tutti gli uomini adulti nella sola Italia, ed il fenomeno è in aumento da svariati anni, coinvolgendo sempre più soggetti anche molto giovani.

In molti casi, l’infertilità maschile non è congenita, ma invece è secondaria a stili di vita sbagliati o a patologie uro-genitali.

Leggi questa pagina per scoprire che cos’è infertilità maschile: da cosa può essere causata, come si diagnostica e quali sono le moderne terapie disponibili per avere finalmente quel bambino tanto desiderato.

Che cos’è l’infertilità maschile?

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lo spermartozoo, il gamete maschile

In Medicina, si parla di infertilità maschile quando un uomo, parte di una coppia, non riesce a concepire con la propria compagna in un periodo di almeno due anni di rapporti non protetti.

Tale periodo, in caso che la donna abbia superato i 35 anni o vi siano altri fattori di rischio, si abbassa ulteriormente a dodici mesi.

Presupposto principale dell’infertilità maschile è che la donna sia in età fertile e capace di procreare, e che quindi il concepimento non avvenga non per motivi disfunzionali di natura ginecologica, ma per via di un’insufficiente produzione di spermatozoi di lui, oppure per delle malformazioni degli stessi gameti maschili.

L’infertilità maschile deve essere ben distinta dalla sterilità maschile, che invece viene accertata esclusivamente nel caso di un’assenza totale di spermatozoi (azoospermia), nella loro morte prematura nel liquido seminale (necrospermia) oppure in assenza tout-court di eiaculazione (aspermia).

Come si distingue l’infertilità maschile?

L’infertilità maschile si distingue essenzialmente in due tipologie:

  • Infertilità primaria
  • Infertilità secondaria

Si definisce infertilità primaria quando l’uomo non ha mai procreato prima con una donna, mentre è infertilità secondaria quando, nel passato, il soggetto ha già indotto una gravidanza.

Come detto poco in alto, entrambe le situazioni di infertilità devono essere considerate avulse dal concetto di sterilità, che è altra condizione patologica.

A questa prima suddivisione, l’infertilità maschile può essere catalogata a seconda delle sue cause.

Abbiamo quindi:

  • L’infertilità causata da alterazioni e patologie pre-testicolari;
  • L’infertilità causata da alterazioni e patologie testicolari;
  • L’infertilità causata da alterazioni e patologie post-testicolari

L’identificazione esatta della tipologia d’infertilità è estremamente importante per la terapia, poiché essa è direttamente correlata alla causa scatenante la condizione patologica.

Quanto è comune l’infertilità maschile?

Le ultime stile sul territorio nazionale ipotizzano che l’infertilità maschile coinvolga circa un 7% di tutta la popolazione sessualmente matura, in età ancora accettabile per desiderare un figlio.

A livello d’infertilità generale, cioè considerando la globalità delle coppie non fertili, l’infertilità maschile è la responsabile dell’infertilità nel 20% dei casi.

Sempre considerando la totalità delle coppie che non riescono ad avere bambini, l’infertilità maschile condivide nel 50% dei casi la co-responsabilità della mancata nascita, assieme a quella femminile.

Da cosa è causata l’infertilità maschile?

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il varicocele può essere una delle cause di infertilità maschile

La causa dell’infertilità pre-testicolare riguarda il sistema nervoso centrale, in particolare l’ipotalamo e l’ipofisi, cioè le strutture che regolano la produzione degli spermatozoi da parte dei testicoli (la spermatogenesi).

Se il testicolo non riceve il comando ormonale per la produzione degli spermatozoi, ovviamente la spermatogenesi non avviene.

Spesso, oltre che una mancata spermatogenesi si assiste anche ad una ridotta produzione di testosterone, che sfocia poi in ipogonadismo.

L’infertilità testicolare è invece causata da patologie o danneggiamenti al testicolo stesso, di origine congenita (primitiva), oppure acquisita.

Le cause primitive sono malformazioni presenti già alla nascita, quindi di natura genetica (ad esempio, cromosomica).

Le cause secondarie sono tutte le cause non di natura congenita, acquisite nel corso dell’esistenza, oppure originate da incidenti, patologie o traumi.

Tra le tante cause secondarie di infertilità testicolare, possiamo citare:

  • Traumi ed incidenti, che hanno danneggiato in maniera irreparabile i tessuti del testicolo;
  • Patologie specifiche del testicolo, come il carcinoma testicolare;
  • Infezioni batteriche oppure virali, trasmesse a livello venereo, come la sifilide, la gonorrea, la Chlamydia, il HPV e tante altre;
  • Il varicocele testicolare, cioè la dilatazione delle vene spermatiche, che alla lunga - se non trattato - danneggia il testicolo;
  • Interventi chirurgici invasivi e demolitivi, ad esempio quelli necessari per risolvere ernie inguinali, oppure a carico dell’apparato uro-genitale

Le cause dell’infertilità post-testicolare sono invece tutte quelle alterazioni o condizioni patologiche che si verificano esterne al testicolo e che si frappongono tra esso e l’esterno, cioè potremmo dire nel percorso che porta i dotti eiaculatori fino all’uscita dal meato dell'uretra.

Queste cause possono essere riassunte in:

  • Ostruzione delle vie escretrici dello sperma, cioè un blocco - totale o parziale - dei dotti che consentono al testicolo di rilasciare gli spermatozoi all’esterno;
  • Una prostatite, oppure una neoplasia alla prostata;
  • Una disfunzione erettile;
  • Presenza di anticorpi antispermatozooi

Data questa lunga lista di cause primarie, la corretta diagnosi della reale causa dell’infertilità maschile e la sua tipizzazione sono essenziali per provvedere ad un’efficace terapia.

Vi sono dei sintomi che possono far capire la condizione di infertilità maschile?

L’unico sintomo davvero apprezzabile dell’infertilità maschile, che rimane nella quasi totalità dei casi silente, è quello che il soggetto risulta incapace di procreare.

Fa eccezione a questa regola lo sviluppo del varicocele oppure di alcune patologie sessualmente trasmissibili - che possono danneggiare i tessuti dei testicoli - che invece hanno quasi sempre sintomatologia specifica.

Come si può diagnosticare l’infertilità maschile?

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Lo spermiogramma è necessario per valutare la qualità e la quantità degli spermatozoi

La diagnosi dell’infertilità maschile impone una visita andrologica, con l’obbligatorio spermiogramma - la valutazione del liquido spermatico - eventuali esami ormonali, strumentali e, a volte, valutazione basata su alcuni test genetici.

L’obiettivo della diagnosi è quello di arrivare non solo alla certezza dell’infertilità del soggetto, ma anche - e soprattutto - stabilirne la causa.

La visita clinica andrologica è effettuata dal Medico Andrologo, e si basa su una visita medica completa dell’area urogenitale.

Il Medico Andrologo si assicura, durante la visita, che il paziente sia normoconformato a livello genitale, e che non vi siano malformazioni visibili a livello testicolare oppure deviazioni patologiche del pene (ad esempio, la malattia di La Peyronie).

Eventualmente, in sede clinica viene valutata anche la prostata, con un semplice esame esplorativo digitale, che non deve spaventare e non è doloroso.

L’esame valutativo generale può essere completato con un esame EcoColorDoppler testicolare o scrotale, indispensabile per valutare l’interno del testicolo, la sacca scrotale che contiene le gonadi e l’eventuale presenza di lesioni vascolari (varicocele) oppure tumorali.

Lo spermiogramma è l’esame di prima linea per la valutazione del liquido seminale del paziente.

Si esegue facilmente dopo un piccolo prelievo, e permette di valutare il numero degli spermatozoi, la loro conformazione (morfologia, per vedere se sono normoconformati o malformati) la loro motilità, la loro concentrazione, il pH del liquido seminale dove si muovono, eventuale presenza di batteri o altri microbi nonché, molto importante ai fini diagnostici, la presenza di eventuali anticorpi antispermatozoi.

Gran parte dei casi di infertilità maschile sono infatti dati dall’emissione di spermatozoi malformati, poco mobili o in numero insufficiente per garantire la fecondazione, e lo spermiogramma è l’esame utile proprio per confermare o ed escludere questa possibilità.

Gli esami ormonali sono invece utili per stabilire eventuali alterazioni dell’attività ormonale del paziente, che potrebbero essere indicatori di infertilità pre-testicolare e testicolare.

Gli esami genetici sono invece utili per analizzare la dotazione cromosomica del paziente, nella ricerca di malformazioni del noto cromosoma Y, ed eventuali mutazioni genetiche.

Nello specifico, sono generalmente ricercate:

  • Anomalie nel numero dei cromosomi sessuali;
  • Anomalie specifiche del cromosoma Y;
  • Presenza di mutazioni genetiche note come causa primitiva dell’infertilità maschile, come ad esempio le mutazioni del gene della fibrosi cistica

Tutti questi dati, che possono richiedere dunque molti esami specialistici, sono poi raccolti ed analizzati dal Medico Andrologo, che ha il compiuto di ordinarli razionalmente, per arrivare ad una diagnosi certa e definitiva sull’infertilità del paziente.

Consigli andrologici e urologici

Si stima che l'infertilità maschile sia la responsabile di circa il 20% dei casi d'infertilità di coppia, ma questa percentuale aumenta al 50% in presenza di una co-responsabilità, cioè di un problema d'infertilità che riguarda anche la donna.

Stabilire l'esatta causa dell'infertilità di coppia è estremamente importante, poiché la radice del problema è indicativa anche della sua soluzione.

Ecco perché, spesso, la coppia deve affrontare un articolato percorso di esami e di screening, sia per lui che per lei, che possano far luce sui motivi che impediscono la riproduzione naturale.

Come si può curare l’infertilità maschile?

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la paternità è importante per l'uomo tanto quanto la maternità per la donna

La terapia per l’infertilità maschile è la cura della sua causa scatenante.

La diagnosi precisa dell’origine del problema è pertanto fondamentale, e deve essere eseguita con precisione assoluta.

Statisticamente, la moderna diagnostica permette di accertare la causa esatta dell’infertilità nel 70% dei casi, ma la percentuale delle infertilità di origine ignota è comunque ancora molto alto.

Nel caso, abbastanza raro, che l’infertilità sia causata da un ipogonadismo ipogonadotropo, è possibile provvedere ad una terapia a base di somministrazione ormonale, per ripristinare una corretta produzione spermatica.

Nel caso vi sia la presenza accertata di un varicocele, oltre un 30% dei casi d’infertilità da esso causata possono essere risolti correggendo chirurgicamente l’ectasia della vena spermatica che, comprimendo il testicolo, ne causa un’inevitabile flogosi, con conseguente produzione mal conformata degli spermatozoi.

La somministrazione dei noti antiossidanti come le vitamine C ed E, la carnitina, l’acetilcarnitina, il glutatione, il coenzima Q10 e l’astaxantina sono le terapie d’elezione per i casi comuni d’infertilità, causata ad esempio da bassa mobilità degli spermatozoi.

Le procedure di procreazione medicalmente assistita sono invece necessarie nei casi gravi, in cui è tecnicamente impossibile garantire un’espulsione corretta e normoconformata degli spermatozoi, oppure una loro sufficiente mobilità.

In tal caso, la procedura di FIVET - la fecondazione in vitro - è la terapia d’elezione, e permette di far unire spermatozoi ed ovulo materno in un ambiente di coltura adatto, impiantando poi l’embrione nell’utero della donna.

La procedura mediante iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) è invece l’iniezione diretta, eseguita al microscopio, del singolo spermatozoo nell’ovulo femminile.

È un intervento di alta micro-inseminazione, riservato ai casi in cui è impossibile recuperare gli spermatozoi mediante la semplice donazione oppure quando, non raramente, si presume il rischio di mancata fecondazione mediante FIVET.

Con il metodo TESE è possibile prelevare chirurgicamente gli spermatozoi direttamente dal testicolo, e questo può essere un’ottima soluzione ad esempio per i pazienti nei quali sia stata riscontrata una completa assenza di spermatozoi nell’eiaculato (azoospermia).

Qual è il Medico a cui rivolgersi nel caso si sospetti di infertilità maschile?

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il medico andrologo è il sanitario specialista per l'infertilità maschile

Lo specialista sanitario preparato ed esperto nei problemi di infertilità maschile è il Chirurgo Andrologo, cioè un Medico specializzato in Urologia e perfezionato poi nello studio e nella cura delle patologie prettamente maschili.

È dunque a lui che bisogna rivolgersi, in primo appello, nel caso si sospetti di non essere fertili.

Soffri o pensi di soffrire d’infertilità maschile? Il Dott. Massimo Capone può aiutarti, contattalo

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l Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo, con esperienza trentennale nei problemi d’infertilità maschile.

La sua continua ricerca medica e scientifica, frutto dell’esercizio costante dell’attività medica specialistica, gli consentono di affrontare anche i casi più gravi d’infertilità maschile, avvalendosi dei più avanzati strumenti di diagnostica e le più moderne terapie, sia farmacologiche che di fecondazione artificiale.

Statisticamente il 70% dei casi di infertilità maschile possono essere risolti ed affrontati dalla moderna Medicina e dell’avanzata Chirurgica contemporanea: basta solo rivolgersi al Medico giusto, costantemente formato sui moderni protocolli contro l’infertilità e capace di diagnosticare con certezza la causa esatta dell’infertilità maschile.

Affinché il tuo diritto di essere padre possa realizzarsi, grazie all’eccellenza della Medicina Andrologica del Dott. Massimo Capone.

Il Dott. Massimo Capone riceve nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone (Lecce).

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ritorna ad una vita sessuale felice ed appagante, con l'aiuto del dott. massimo capone

Il Dott. Massimo Capone è un Chirurgo Andrologo, perfezionato nelle disfunzioni sessuali maschili più sentite, come la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, l'infertilità, le malformazioni del pene e la riabilitazione sessuale.

Nei suoi studi di Trieste, Cervignano del Friuli (UD), Carbonera (TV), Pozzonovo (PD) e Galatone (LE), tutti modernamente attrezzati, il Dottore eroga visite e trattamenti specialistici di Andrologia ed Urologia, per diagnosticare e risolvere problemi alla sfera sessuale e uro-genitale come:

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l'alta chirurgia andrologica per risolvere la disfunzione erettile e tornare alla piena funzionalità sessuale

nelle strutture dove opera, il Dottore esegue interventi di alta Chirurgia Andrologica con l'impianto di moderne protesi peniene, in grado di risolvere definitivamente i problemi di disfunzione erettile anche nei pazienti gravi, in cui la terapia farmacologica oppure la riabilitazione fisica non possono garantire nessun tipo di risultato.

Il Dott. Massimo Capone è uno dei massimi esperti della Chirurgia Plastica Ricostruttiva degli organi genitali maschili, e può risolvere anche i casi più complessi di incurvamento del pene, congenito o dovuto alla malattia di La Peyronie, grazie ad oltre trent'anni di esperienza nella mini-chirurgia ricostruttiva dei corpi cavernosi del pene.

Il Dottore visita nei suoi studi di Trieste, di Cervignano del Friuli (Udine), di Carbonera (Treviso), di Pozzonovo (Padova) e di Galatone (Lecce).

Ricorda che il benessere sessuale e la fertilità sono condizioni importanti per ogni uomo, a prescindere dalla sua età: il Dott. Massimo Capone può aiutarti a sentirti meglio, sicuro di te e in salute, affinché tu possa godere di un'ottima qualità della tua vita sessuale, che ti accompagni nel tuo percorso di uomo, di padre, di compagno.

ecco dove trovi gli studi del dott. massimo capone
TRIESTE CENTRO
Sanatorio Triestino Via Rossetti, 62 - 34141 Trieste
Per prenotazioni
040.94.09.556
CERVIGNANO DEL FRIULI
Studio MedicoVia Monfalcone 27 - 33052 Cervignano del Friuli (UD)
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339.68.25.050
CARBONERA - TREVISO
SalusVeneto Vicolo Antonio Vivaldi 2 - 31020 Carbonera (TV)
Per prenotazioni
0422.15.20.205
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Mediclinic Via IV Novembre 10/c, 35020 Pozzonovo (PD)
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Quindi ricorda che...
  • Per infertilità maschile s’intende l’incapacità, da parte dell’uomo, d’ingravidare una donna;
  • L’infertilità maschile è responsabile di circa il 20% di tutte le infertilità, ma nel 50% dei casi condivide con quella femminile la responsabilità dell’infertilità di coppia;
  • Si parla di infertilità primaria quando l’uomo non ha mai ingravidato in precedenza nessuna donna, viceversa si parla di infertilità secondaria;
  • Vi sono una lunga serie di cause che possono portare all’infertilità maschile, e la giusta diagnosi è determinante per stabilire un idoneo piano di terapia;
  • Nel 30% dei casi, anche dopo ogni accertamento possibile, l’infertilità maschile rimane senza una chiara origine, e si parla dunque di infertilità maschile idiopatica;
  • L’infertilità maschile può essere dovuta ad un problema ormonale, ad un problema dipendente dal sistema nervoso centrale, da un problema testicolare oppure da problemi a valle delle vie spermatiche;
  • L’infertilità maschile è spesso correlata ad una condizione di varicocele, cioè una varice di una vena testicolare;
  • Per valutare la condizione degli spermatozoi, è indispensabile un esame chiamato spermiogramma;
  • Spermatozoi non ben formati, troppo lenti, poco mobili, in bassa quantità o che vengono espulsi già morti sono di solito l’origine del problema dell’infertilità maschile;
  • Il medico a cui bisogna rivolgersi in caso di infertilità maschile è il medico andrologo

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.

Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

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Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:

martedì 30 luglio, 2024

Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo Andrologo, specializzato in Urologia e perfezionato in Chirurgia Andrologica.

Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.

Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande, il Dott. Massimo Capone ha introdotto, tra i primi in Italia, il protocollo rigenerativo dei tessuti dei corpi cavernosi del pene basato sulle onde d'urto a bassa intensità.

Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone  (Lecce), il Dottore aiuta ogni giorno decine di pazienti affetti da debilitanti e psicologicamente spossanti disfunzioni sessuali come la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, il calo della libido, l'infertilità maschile e la complessa riabilitazione post-prostatectomia radicale. 

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