Chirurgia Andrologica e Sessuologia
L'incurvamento del pene - Cause, rimedi e cura chirurgica

Chirurgia Andrologica Urologo d'eccellenza

Il pene ricurvo e il pene storto

Quando il pene è malformato e rende difficile la penetrazione, cosa fare?
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Il tuo pene non è fisiologicamente dritto durante l'erezione, ma appare invece incurvato, in laterale oppure verso il basso, rendendoti impossibile o davvero molto complicata la penetrazione?

Il pene può incurvarsi innaturalmente sia per una malformazione congenita nota come recurvatum oppure in seguito ad un trauma, dando origine alla malattia di La Peyronie.

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L’incurvamento del pene, sia congenito che acquisito, è un problema che affligge molti uomini in tutto il mondo, e quasi sempre non si limita ad essere un - seppur invalidante - problema fisiologico, ma sovente porta anche ad un autentico disagio psicologico, che in Medicina è noto col termine di dismorfofobia.

Leggi questa pagina per scoprire l’origine dell’incurvamento innaturale del pene, come si diagnostica e quello che può essere fatto dalla Moderna Medicina e Chirurgia per risolverlo.

Ma prima, un piccolo ripasso anatomico

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sezione del pene, con in evidenza i corpi cavernosi

Il pene è l’organo di riproduzione sessuale maschile, presente in tutti i mammiferi e nella maggioranza dei vertebrati.

È un organo che ha, nei mammiferi, una doppia funzionalità: è necessario per l’accoppiamento e dunque la riproduzione e, non di meno, consente al maschio della specie di urinare.

Dentro al pene, difatti, è presente un canale noto come uretra, che permette il passaggio sia dell’urina che del liquido seminale.

Non a caso, il pene fa parte del più ampio apparato uro-genitale, cioè tutto il sistema combinato (reni, vescica, prostata, testicoli) che permette all’uomo di liberarsi delle sostanze di scarto solubili in acqua filtrate dai reni e, al contempo, riprodursi per mezzo della produzione dei gameti maschili, cioè gli spermatozoi.

Al contrario delle altre grandi scimmie e di buona parte degli altri mammiferi, il pene dell’uomo non è dotato di un osso penieno (chiamato baculum) che ne permette l’erezione durante l’accoppiamento, ma l’indurimento necessario è garantito da un complesso ed ingegnoso sistema idraulico.

All’interno del pene, dalla base sino al glande, sono presenti infatti due cilindri di tessuto estremamente elastico, spugnoso, chiamati corpi cavernosi.

Dentro questi cilindri, uguali e paralleli, nel giusto momento di eccitamento, il sangue arterioso riempie il tessuto erettile, che dunque si gonfia, aumentando la dimensione sia in lunghezza che in larghezza, e dando dunque origine all’erezione e al fisiologico indurimento del pene.

Il pene dunque passa dallo stato inattivo, flaccido, allo stato eretto grazie al complesso meccanismo idraulico dell’erezione, comandato sia dal desiderio sessuale che dal rilascio di elementi indispensabili come ossido nitrico, in presenza dell’ormone testosterone.

La perfetta simmetria e il parallelismo dei corpi cavernosi assicura che il pene, una volta indurito, rimanga fisiologicamente dritto - lievemente innalzato verso l’alto - per permettergli di entrare senza problemi nel canale vaginale femminile.

Che cos’è l’incurvamento del pene?

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L’incurvamento del pene è una condizione patologica per la quale l’organo, invece di indurirsi in maniera consona, cioè dritta, lievemente tendente verso l’alto, devia vistosamente con una curvatura innaturale, sia verso i laterali, a destra o sinistra, sia verso l’addome o il perineo.

Quest’incurvatura innaturale può essere di origine congenita, quindi una malformazione presente già dalla nascita, oppure acquisita a seguito di un trauma, che ha lasciato delle inevitabili placche cicatriziali (fibrotiche) nei corpi cavernosi, deformandone la normale anatomia dritta e parallela.

In quest’ultimo caso, l’incurvamento del pene prende il nome di malattia di La Peyronie, dal nome del Chirurgo francese François Gigot de La Peyronie che, per primo nel ‘700, ne descrisse i sintomi con metodo scientifico.

A cosa è dovuto l’incurvamento del pene?

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Le cause principali dell’incurvamento del pene sono imputabili una dismorfia dei due corpi cavernosi del membro, che non risultano perfettamente eguali durante il loro indurimento e che, quindi, danno vita ad un’innaturale curvatura dell’asta.

Si distinguono due tipi di incurvamento del pene:

  • Malformazioni congenite dei corpi cavernosi, quindi asimmetrie degli stessi presenti già dalla nascita, e che prendono il nome scientifico di recurvatum penieno;
  • Esiti cicatriziali e fibrotici dei corpi cavernosi, come ogni cicatrice retraenti, dovuti a traumi acquisiti, che prendono il nome scientifico di Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie

L’incurvamento congenito del pene, essendo una malformazione per l’appunto presente già alla nascita, non può essere evitato, e dunque è una condizione definita anche primitiva.

La malattia di La Peyronie è invece sempre dovuta ad un trauma secondario che il pene ha subito, e che ha portato alla formazione di placche calcificate di tessuto fibrotico all’interno dei corpi cavernosi, e che ne hanno dunque modificato la struttura e la forma.

Questo trauma può variare nell’origine: può essere un trauma unico ed intenso oppure una serie di micro-traumi, verificatisi anche durante i rapporti sessuali.

L’origine esatta di molti traumi che portano alla malattia di La Peyronie rimane incerta in fase di anamnesi, e proprio questa sua incertezza sulla causa scatenante ha sempre frenato la ricerca e la prevenzione di questa condizione patologica.

Consigli andrologici e urologici

La malattia di La Peyronie e l'incurvamento congenito del pene condividono lo stesso sintomo reale, cioè un innaturale incurvamento del pene, ma hanno origini e cause differenti.

L'incurvamento congenito, come il nome stesso lascia suggerire, è una malformazione presente già alla nascita, mentre la malattia di La Peyronie è una patologia acquisita, frutto di un danneggiamento ai corpi cavernosi che ha creato delle placche cicatriziali negli stessi.

Anche se l'origine delle due condizioni è differente, al momento le terapie risolutive sono comuqnue condivise, e necessitano quasi sempre del ricorso alla Chirurgia Andrologica.

Che problemi comporta l’incurvamento innaturale del pene?

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L’evoluzione umana ha modellato finemente il complesso meccanismo che porta all’accoppiamento e dunque alla riproduzione, anche modificando la struttura del pene maschile, rendendola adatta ed idonea a completarsi con il canale vaginale femminile.

Tale canale, di lunghezza media di circa 13-15cm, è un percorso sostanzialmente dritto, lievemente incurvato verso l’alto, per meglio raggiungere l’utero.

Questa dimensione e questa morfologia è dunque compatibile con il pene maschile, in media lungo grossomodo gli stessi centimetri, anch’esso sostanzialmente dritto, lievemente incurvato verso l’alto.

Un incurvamento innaturale del pene dunque, specie se particolarmente accentuato, rende difficile o addirittura impossibile la penetrazione, rendendo a sua volta difficile o impossibile la fisiologica vita sessuale del paziente che è affetto dall’incurvamento penieno.

Incurvamenti inferiori ai 45° possono essere ancora compatibili con la penetrazione, mentre incurvamenti con angolo maggiore rendono di fatto sostanzialmente impossibile il rapporto sessuale penetrativo e richiedono sempre revisione chirurgica per essere risolti.

Nei casi di incurvamento dato dalla malattia di La Peyronie, la placca cicatriziale che causa l’innaturale dismorfismo del pene può portare, oltre all’impossibilità di penetrazione, anche dolore e problemi all’erezione stessa che spesso diviene dolente o anche addirittura impossibile.

Alle problematiche fisiche vanno poi aggiunte le non meno importanti complicanze psicologiche che l’incurvamento del pene comporta.

Difatti, il paziente che ne è soggetto spesso si deprime, si considera menomato e sviluppa sovente quella che viene definita in ambito medico la dismorfofobia peniena, cioè l’ossessione di non essere ‘normale’ dal punto di vista della forma e della dimensione del pene.

A sua volta, la dismorfofobia peniena può portare ad isolamento sociale e nelle relazioni, a scarsa autostima di sé e, in generale, ad un abbassamento drastico della qualità di vita del paziente affetto da incurvamento del pene.

C’è una scala di gravità per misurare l’incurvamento del pene?

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La gravità dell’incurvamento del pene viene apprezzata misurando l’angolo di curvatura del membro, espresso in gradi angolari.

Incurvamenti superiori ai 45° rispetto all'asse normale del pene sono considerati tutti gravi, poiché quasi sempre non consentono di inserire il pene nel canale vaginale, e dunque completare l’atto sessuale penetrativo.

È sempre necessario correggere l’incurvamento del pene?

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La correzione chirurgica del pene incurvato è necessaria solo quando il grado dell’incurvamento non consente di avere rapporti penetrativi normali, oppure quando, nel caso della malattia di La Peyronie, la retrazione cicatriziale delle placche fibrotiche causa impossibilità di erezione del pene.

Solitamente, incurvamenti inferiori ai 45° gradi possono ancora consentire la penetrazione, tuttavia ciò non è sempre garantito.

Difatti, specie in soggetti ancora giovani, a volte anche incurvamenti non particolarmente severi possono comunque essere d’ostacolo alla penetrazione, rendendo dunque necessaria la correzione chirurgica.

Non è poi da sottovalutare lo stato psicologico del paziente e l’eventuale dismorfofobia peniena che, spesso, la malformazione causa.

A volte questo disturbo di origine psicologica è così severo da alienare il paziente dalla vita sociale ed affettiva, facendolo sprofondare in una spirale depressiva che, per essere curata, spesso impone la correzione chirurgica della radice del problema che l’ha generata, ovvero l’incurvamento del pene.

Consigli andrologici e urologici

La corporoplastica è l'intervento chirurgico pensato per raddrizzare i corpi cavernosi del pene, ed è attuato sia per risolvere l'incurvamento congenito, sia per gli esiti della malattia di La Peyronie.

Esistono svariati tipi di corporoplastica con differenti tecniche, elaborate nel corso degli anni da famosi Chirurghi Urologi, che sono state comunque costantemente perfezionate, anche adattandole alle nuove scoperte scientifiche sui materiali bio-compatibili.

Come si diagnostica l’incurvamento del pene?

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la visita andrologica è sempre necessaria prima di ogni possibile terapia di plastica genitale

L’incurvamento del pene, sia congenito che acquisito, è abbastanza evidente da diagnosticare anche ad occhio non clinico: la forma innaturale del pene curvo è chiara e palese.

Tuttavia, la sua diagnosi clinica impone la necessaria visita andrologica, eseguita da un Medico Andrologo.

Durante la visita, il Medico si accerterà dell’origine dell’incurvamento, se congenito oppure presumibilmente dovuto alla malattia di La Peyronie, completando l’esame clinico anche con un’ecografia, utile soprattutto a stabilire se vi è presenza di placche fibrotiche all’interno dei corpi cavernosi.

Come si può correggere l’incurvamento del pene?

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intervento di corporoplastica con grafting

Allo stato attuale della scienza medica, gravi incurvamenti congeniti oppure incurvamenti dovuti alla malattia di La Peyronie con placche già calcificate, richiedono sempre correzione chirurgica.

L’intervento di correzione chirurgica per l’incurvamento del pene si chiama corporoplastica, ed è stato ideato dal Chirurgo americano Reed M. Nesbit, nel 1965.

L’intervento, sostanzialmente rimasto invariato nel corso degli anni, si prefigge di ridurre l’incurvamento pareggiando la lunghezza del lato più lungo - quello convesso - con quello concavo, cioè il più corto.

Tale pareggiamento è effettuato secondo differenti tecniche di incisione e sutura:

  • Con quella originaria di Nesbit, ovverosia con l’asportazione delle elisimi di tessuto di contenimento dei corpi cavernosi (la tonaca albugine) e successiva sutura dei bordi;
  • Con multiple incisioni longitudinali dei corpi cavernosi e suture trasversali (corporoplastica secondo Yachia);
  • Con plicature multiple dei corpi cavernosi (tecnica secondo Lue)

Tutte queste tecniche consentono di riportare il pene ad una forma diritta e ad un parallelismo dei corpi cavernosi, ma hanno tutte la conseguenza inevitabile di un accorciamento del membro.

Tale accorciamento finale può essere misurato facilmente, prendendo a misura il lato più corto del pene incurvato.

Per ovviare a ciò, specie nei casi in cui la lunghezza del pene di partenza non sia particolarmente generosa, si sono nel tempo proposte tecniche di correzione basate sull’allungamento della parte più corta del pene, con innesto di tonaca albugina prelevata dal corpo cavernoso opposto.

Alternativamente, all’innesto di tessuto eterologo è stata proposta la tecnica di grafting, con inserimento di tessuto compatibile animale.

Tali tecniche, molto più complesse rispetto a quella standard, non sempre sono compatibili con la condizione clinica del paziente, e hanno dunque diffusione limitata.

Alcuni casi severi di incurvamento del pene possono altresì essere risolti ricorrendo all’impianto di una protesi peniena, in materiale biocompatibile e totalmente integrata nell’apparato uro-genitale del paziente.

Questa opzione si rivela indicata e utile in caso di incurvamento penieno correlato a disfunzione erettile.

Qual è il Medico specialista nel diagnosticare e risolvere l’incurvamento del pene?

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L’incurvamento del pene, congenito oppure acquisito a seguito della malattia di La Peyronie, è una competenza dell’Andrologia, cioè quella parte dell’Urologia che studia e cura le disfunzioni dell’apparato riproduttivo maschile.

Il Medico competente in materia è dunque il Chirurgo Andrologo, cioè un Medico specialista in Urologia perfezionato poi nella Chirurgia Andrologica.

La Chirurgia Andrologica per risolvere l’incurvamento del pene è un’altra specializzazione chirurgica, riservata esclusivamente a Chirurghi con grande esperienza pregressa.

I rischi di danneggiamento irreversibile dei corpi cavernosi e della terminazione nervosa che regola il meccanismo dell’erezione, durante l’intervento di corporoplastica, devono obbligatoriamente essere preventivati e ridotti il più possibile.

Ciò può essere fatto solo affidandosi ad un Chirurgo con anni d’esperienza nella Chirurgia Andrologica, che lavora con equipe specializzate di alto valore, composte da tecnici e personale sanitario competente e preparato.

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Quindi ricorda che...
  • Il pene è l’organo riproduttivo maschile umano che, al contrario di molti altri mammiferi, non è dotato di osso penieno per la sua erezione;
  • Il meccanismo erettile del pene funziona tramite un complesso e sofisticato sistema idraulico, che invia sangue arterioso a due cilindri elastici e paralleli, i corpi cavernosi;
  • Il parallelismo dei corpi cavernosi e la loro eguale lunghezza garantiscono l’erezione diritta del pene;
  • Malformazioni congenite alla struttura parallela dei corpi cavernosi possono portare un’angolazione anomala del pene, che può a sua volta portare a problemi erettili e penetrativi;
  • Gli incurvamenti congeniti del pene possono essere dorsali, ventrali o laterali, a seconda della malformazione dei corpi cavernosi;
  • Incurvamenti inferiori ai 45° possono ancora essere compatibili con la penetrazione, e dunque non richiedere un trattamento di correzione chirurgica;
  • La correzione chirurgica del pene curvo è chiamata corporoplastica, ed è un intervento di alta chirurgia andrologica;
  • Il pene può incurvarsi anche per traumi che causano la formazione di placche fibrotiche nei corpi cavernosi, ed in questo caso si parla di malattia di la peyronie;
  • A livello effettivo, incurvamenti congeniti o malattia di la peyronie causano lo stesso risultato del pene curvo;
  • Anche per la malattia di la peyronie, in caso che l’incurvamento superi i 45° di angolazione, l’indicazione terapeutica è chirurgica

Avviso deontologico medico
Nota deontologica

L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.

Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.

Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.

Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.

Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.

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Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:

martedì 30 luglio, 2024

Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo Andrologo, specializzato in Urologia e perfezionato in Chirurgia Andrologica.

Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.

Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande, il Dott. Massimo Capone ha introdotto, tra i primi in Italia, il protocollo rigenerativo dei tessuti dei corpi cavernosi del pene basato sulle onde d'urto a bassa intensità.

Nei suoi studi di Trieste, Padova-Pozzonovo, Treviso-Carbonera, Cervignano del Friuli e Galatone  (Lecce), il Dottore aiuta ogni giorno decine di pazienti affetti da debilitanti e psicologicamente spossanti disfunzioni sessuali come la disfunzione erettile, l'eiaculazione precoce, il calo della libido, l'infertilità maschile e la complessa riabilitazione post-prostatectomia radicale. 

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