Hai notato che, sul pene, sono comparse delle strane escrescenze carnose, dalla forma irregolare, tendenzialmente simili a delle curiose ‘creste di gallo’?
Hai avuto rapporti non protetti nel passato, magari da partner occasionali, anche se questi sono accaduti molti anni fa?
La condilomatosi del pene è il nome medico con cui si distinguono le verruche genitali, chiamate anche condilomi.
Si tratta di lesioni pericolose, altamente infettive, considerate delle vere e proprie formazioni pre-tumorali.
Per scoprire cosa sono i condilomi genitali, leggi questa pagina informativa, scritta dal Dott. Massimo Capone.
Cosa sono i condilomi del pene?
I condilomi del pene, chiamati anche condilomi genitali, oppure verruche genitali sono il sintomo evidente dell’infezione del virus HPV (Human Papilloma Virus).
Si manifestano come escrescenze solitamente carnose, ma a volte anche piatte, dalla forma irregolare e dai bordi frastagliati, tendenti a crescere a ‘cresta di gallo’, che possono estrudere su qualsiasi parte della pelle e della mucosa ano-genitale.
Solitamente, datosi che il virus dell’HPV si trasmette per contatto diretto, i condilomi del pene tendono a focalizzarsi sul glande, sul meato uretrale e sul prepuzio, ma possono comunque presentarsi su qualsiasi punto della zona ano-genitale, anche sullo scroto, sul perineo o attorno all’orifizio anale, proseguendo poi nel canale ano-rettale.
I condilomi non sono una patologia in sé, ma sono la risposta estrema del nostro corpo all’infezione del Papillomavirus umano: non compaiono sempre in ogni infezione, ma si presentano esclusivamente quando le difese del nostro corpo si abbassano drasticamente, e il virus dunque prende il sopravvento.
Statisticamente, ciò succede solo in una minoritaria parte di tutte le infezioni da HPV: l’organizzazione Mondiale della Sanità stima infatti che almeno il 70% della popolazione mondiale adulta, una volta nella vita, sia stata contagiata dal Papillomavirus umano, ma solo una piccola parte di questo grande numero di infetti sviluppa poi una condizione di condilomatosi.
Da cosa sono causati i condilomi del pene?
I condilomi sono una diretta risposta del nostro sistema immunitario ad un’infezione da HPV andata ‘fuori controllo’, cioè con una replicazione virale talmente elevata che il nostro sistema immunitario non riesce più a contrastare.
Per proteggersi da questa iper-replicazione cellulare del virus, il nostro organismo tenta dunque di ‘confinare’ quest’ultimo e spingerlo verso l’esterno del corpo, cioè verso la pelle.
L’eruzione delle lesioni condilomatose, con la loro tipica forma ‘a cresta di gallo’ è dunque il risultato di questo ultimo, disperato tentativo del nostro corpo di tenere a bada il virus.
I condilomi appaiono quindi esclusivamente quando, per una lunga serie di motivi, il nostro fisico è debilitato, il nostro sistema immunitario è carente e debole, e questa situazione di immunodepressione rende facile al virus la sua replicazione incontrollata.
Cos’è il virus HPV, e come si trasmette?
Il virus del papilloma umano è un estremamente diffuso virus dermatologico, conosciuto - sinora - in oltre 120 sierotipi divisi in 6 grandi gruppi.
Alcuni di questi tipi causano le verruche comuni - chiamate anche verruche volgari - ed altri invece causano i condilomi ano-genitali.
Il virus HPV è un virus largamente diffuso tra la popolazione umana che, da quel che si ipotizza, contagia l’uomo da millenni.
Il virus si trasmette per contatto diretto, solitamente attraverso i rapporti sessuali - non esclusivamente penetrativi - oppure anche venendo a contatto con indumenti, biancheria o superfici dove sono presenti frammenti di cellule dell’ospite infettate dal virus ancora attivo.
Questa sua caratteristica di trasmettersi prevalentemente attraverso i rapporti sessuali fa rientrare il virus HPV nel vasto elenco delle Infezioni Sessualmente Trasmesse, chiamate anche malattie veneree.
Il virus HPV può infettare qualsiasi parte del corpo, sia pelle che mucosa.
A livello ano-genitale, il virus può infettare la vagina, la vulva, l’asta del pene, il glande, il meato uretrale, il prepuzio, la zona peri-anale e il canale ano-rettale.
Il virus può colpire anche la mucosa della bocca, della lingua e della gola, e l’infezione di queste parti del corpo avviene, nella maggior parte dei casi, in seguito ad attività sessuale orale.
In condizioni di buona salute dell’ospite che ha contratto il virus, l’infezione da HPV è asintomatica nella maggior parte dei casi.
Il sistema immunitario, se in salute, riesce efficacemente a contrastare il virus, che viene alfine debellato, senza che vi siano manifestazioni sintomatiche.
Solo nel caso di soggetti immunodepressi, cronici o temporanei, oppure soggetti fumatori o in scarsa forma fisica, il virus può replicarsi in maniera incontrollata, dando dunque origine ai condilomi.
I condilomi sono considerati dalla Medicina delle vere e proprie lesioni pre-tumorali, e dunque meritevoli di attenzioni.
Questo perché vi è il rischio, anche se raro, che le lesioni, specie se causate da alcuni tipi di virus (i genotipi HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68) possano nel tempo trasformarsi in formazioni tumorali, dando dunque origine ad una neoplasia maligna.
Il virus HPV è responsabile, nell’uomo, oltre della condilomatosi anche del tumore del pene, mentre nella donna è il principale responsabile del tumore al collo dell’utero.
Va comunque fatto notare che solo una parte minoritaria delle infezioni da HPV ad alto rischio oncogeno si tramutano poi in lesioni tumorali, e che comunque il processo di trasformazione delle cellule infettate in neoplasia è molto lento, tale da essere trattato prima che si sviluppi.
L'infezione da HPV, oltre ad essere estremamente contagiosa, è un pericolo che non va mai ignorato, poiché risulta essere la prima causa d'insorgenza del carcinoma del pene.
A lungo andare, difatti, alcuni tipi di virus HPV possono modificare il DNA delle cellule che hanno infettato, tramutandole in cellule maligne.
Ecco perché la condilomatosi del pene e dei genitali deve essere sempre trattata, nel più breve tempo possibile.
Come si manifestano i condilomi del pene?
I condilomi del pene possono essere sostanzialmente di due tipologie: piatti, meno frequenti, oppure in rilievo e carnosi, dalla tipica conformazione ‘a cresta di gallo’, con i bordi frastagliati.
Il loro colore può variare dal biancastro al rosato, passando anche per il rosso chiaro e il bruno.
Sebbene possano, come detto in precedenza, colpire qualsiasi parte della mucosa ano-genitale, solitamente tendono a focalizzarsi sul glande e sul prepuzio, cioè sui luoghi iniziali preferenziali di contatto con la partner o il partner già infetto.
Datosi che le lesioni condilomatose sono altamente infettive, il rischio di auto-contagio da parte del soggetto ospite, che porta frammenti di cellule infette in altre parti del corpo, come ad esempio lo scroto o la zona perineale, è sempre molto elevato.
Anche per questo motivo, si consiglia sempre al paziente la rimozione delle lesioni, che dovrebbe essere effettuata nel più breve tempo possibile.
Come si diagnosticano i condilomi del pene?
I condilomi del pene sono diagnosticati in sede clinica, per mezzo di una visita andrologica oppure una visita dermatologica.
Al Medico esperto basta relativamente poco per diagnosticare la natura delle lesioni, aiutato anche dall’esame all’acido acetico.
Difatti, cosparsi di acido acetico, i condilomi assumono un colorito bianco perlaceo, rendendo dunque ben visibile l’infezione delle cellule da parte del virus HPV.
Per stabilire con certezza assoluta la natura della lesione e l’eventuale tipizzazione del virus, è necessario comunque effettuare una biopsia, con esame istologico di laboratorio.
Spesso questo viene eseguito a corredo della terapia eradicativa, come protocollo standard durante la rimozione dei condilomi.
Come si possono curare i condilomi del pene?
Allo stato attuale della Medicina, non esiste ancora una terapia antivirale per l’infezione da HPV.
La responsabilità dell'eradicazione del virus dal corpo ricade dunque solo sul sistema immunitario dell’ospite che, nella maggioranza dei casi, alla lunga riesce ad avere la meglio sull'infezione.
Premesso ciò, la migliore terapia per la condilomatosi è data dalla vaccinazione contro l’HPV, ormai da tempo disponibile sul mercato, sia per uomini che per donne.
In Italia, tale vaccinazione è gratuita per tutti i ragazzi sotto i 18 anni, mentre ha un costo modico per gli adulti.
La vaccinazione protegge nel 99% circa dei casi contro le infezioni dei ceppi di HPV responsabili dei condilomi, sia i genotipi oncologici che non oncologici.
Si presuppone che se almeno un 80% della popolazione sessualmente matura provvedesse alla vaccinazione di massa contro l’HPV, il virus stesso sarebbe debellato nel giro di pochi anni, anche per i noi vaccinati (concetto dell’immunità di gregge).
Per le lesioni condilomatose, esistono poi diversi trattamenti eradicativi, di varia utilità a seconda dell’indicazione clinica del paziente.
L’obiettivo della rimozione dei condilomi è abbassare la carica virale dell’ospite, prevenire le possibili, seppur rare, trasformazioni tumorali delle lesioni, impedire le auto-contaminazioni e ridurre anche la possibilità che trasmetta in virus ad altri partner.
Data la delicatezza dell’organo in cui si sono manifestate, il pene, l’obiettivo del Chirurgo è quello di rimuovere i condilomi evitando inutili cicatrici al paziente, nonché evitandogli anche il dolore post operatorio.
Tra le tecniche di rimozione dei condilomi attualmente disponibili, possiamo senz’altro citare:
- L’escissione con bisturi a lama fredda seguita da diatermocoagulazione con un ago elettrico;
- La circoncisione totale, utile nel caso la condilomatosi fosse ben localizzata proprio sul prepuzio;
- La vaporizzazione con il laser CO2;
- La vaporizzazione con lancia al plasma;
- La crioterapia con azoto liquido;
- La distruzione con farmaci antitumorali a base di podofillina o imiquimod.
Non esiste una terapia migliore o peggiore di un’altra: come del resto qualsiasi altra possibilità di cura che prevede ampia scelta del mezzo medico o chirurgico, è il Medico a stabilire la soluzione migliore per il paziente.
Esiste da svariati anni un efficace e sicuro vaccino contro il virus HPV che, in Italia, è gratuito per ragazzi e ragazze sotto i 18 anni d'età.
Questo vaccino dona un'immunità pressoché totale ai ceppi del virus HPV che causano i condilomi ano-genitali, e la vaccinazione pertanto dovrebbe essere eseguita da tutti, ragazzi e ragazze, possibilmente prima dell'inizio dell'attività sessuale.
Se eseguita a monte dei primi rapporti sessuali, la vaccinazione protegge praticamente al 100% da parte delle infezioni dei ceppi oncogeni del virus HPV, e risulta pertanto il metodo di prevenzione in assoluto più efficace.
Tuttavia, è possibile vaccinarsi anche da adulti, anche se si è già stati infettati dal virus: la vaccinazione non aiuta a risolvere l'infezione corrente, ma impedisce quelle future, e pertanto è sempre consigliata.
Dopo quando possono comparire i condilomi del pene dal momento dell’infezione del virus HPV?
Non c’è un tempo esatto, minimo o massimo, entro il quale i condilomi possono comparire, dal momento della presunta infezione da HPV.
Nella maggior parte delle infezioni (circa il 90% dei casi), i condilomi anzi non compaiono proprio: il virus, così com’è venuto, se ne va, sconfitto dal sistema immunitario del corpo.
Tuttavia, in caso di debilitazione delle difese immunitarie, sia cronico che temporaneo, il virus può permanere più a lungo nel corpo, dando origine, nel tempo, all’eruzione dei condilomi.
I condilomi possono manifestarsi anche anni dopo l’infezione originaria, sebbene statisticamente la loro comparsa risulta molto già probabile nei primi sei mesi dal contagio.
In definitiva però, non vi è un tempo stabilito in cui i condilomi possono comparire, e non sono rari i casi di comparsa delle lesioni in pazienti che riportano eventi infettivi originari addirittura avvenuti oltre 10 anni prima la diagnosi della condilomatosi.
Il condilomi del pene sono lesioni della stessa tipologia delle verruche comuni?
No: i condilomi sono verruche particolari che, sebbene condividano la stessa famiglia virale, sono causati da genotipi di virus HPV differenti da quelli che causano le verruche comuni (chiamate anche verruche volgari).
La modalità di contagio dei sierotipi di virus HPV delle verruche volgari e dei condilomi è uguale, ed uguale è anche la causa delle lesioni - un’iper-proliferazione virale - ma le lesioni hanno morfologia istologica differente, nonché anche rischi oncologici differenti.
I condilomi del pene, una volta rimossi, possono recidivare?
Sì, la recidiva dei condilomi, a prescindere dalla tecnica utilizzata per eradicarli, è sempre possibile.
Questo perché basta anche una singola cellula infetta, impossibile da vedere singolarmente all’occhio del Chirurgo, per scatenare nuovamente un’altra infezione su larga scala.
Anche con le lenti magnificatrici più potenti, è difatti impossibile per il Chirurgo vedere tutte le singole cellule infettate dal virus: ecco perché, in fase di eradicazione, il Medico cerca di asportare una certa ‘zona di sicurezza’ di tessuto sano adiacente alle lesioni, ma anche ciò non garantisce certezza assoluta per le ricadute.
Solitamente, la maggioranza delle recidive si presenta entro tre mesi dall’asportazione dei condilomi ma, anche in questo caso, non è possibile prevedere una tempistica certa e precisa.
Il paziente non deve comunque preoccuparsi, anche in caso di recidive: alla lunga, tutte le terapie eradicative riescono, e il sistema immunitario, se ben supportato, riesce sempre a sconfiggere il virus HPV.
Il virus HPV è un virus opportunistico: predilige attaccare l'ospite quando le sue difese immunitarie sono particolarmente basse, e dunque più vulnerabili.
L'eruzione dei condilomi è proprio la difesa disperata del corpo che, sopraffatto dal virus, tenta di 'spingere' l'agente patogeno fuori dall'organismo, verso l'esterno, e dunque la cute.
A quale Medico posso rivolgermi per diagnosticare e curare i condilomi del pene?
il chirurgo andrologo è il medico indicato per la diagnosi e la cura della condilomatosi del pene
I condilomi genitali sono una lesione pre-tumorale dermatologica, quindi rientrano nelle competenze sia della Dermatologia che dell’Andrologia.
Il paziente che ritenesse di essere affetto da condilomi del pene può dunque rivolgersi al Medico Dermatologo oppure al Medico Andrologo: entrambi gli specialisti hanno grande competenza nel diagnosticare e riconoscere la patologia, ed entrambi sono in grado di trattarla con le tecniche eradicative delle lesioni.
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Quindi ricorda che...
- Il virus HPV è un virus dermatologico agente eziologico dell’infezione da papillomavirus umano;
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- Il virus HPV si trasmette tramite contatto diretto, prevalentemente (ma non esclusivamente) per via sessuale;
- I rapporti sessuali sono ad alto rischio di trasmissione poiché vi è il contatto diretto con una grande quantità di cellule epiteliali, che possono essere infettate dal virus;
- Il virus HPV fa parte della lunga lista delle patologie veneree, ossia delle infezioni sessualmente trasmesse;
- Esistono oltre 120 tipi di virus HPV, tutti altamente infettivi;
- La maggior parte delle infezioni da HPV sono asintomatiche, ma una piccola parte degli ospiti infettati, specie se immunodepressi, sperimenta una sintomatologia nota come condilomatosi;
- I condilomi sono delle verruche ano-genitali solitamente carnose e frastagliate, sintomo estremo dell’infezione da HPV;
- I condilomi sono una risposta disperata del corpo ad un’infezione da HPV fuori controllo, che ha soverchiato le difese immunitarie del fisico;
- I condilomi sono delle lesioni considerate pre-tumorali poiché, seppur in rari casi, possono degenerare in veri e propri tumori;
- I condilomi possono presentarsi ovunque nell’are ano-genitale, e anche nella mucosa orale;
- Nei maschi, l’infezione da hpv si manifesta usualmente con condilomi sul glande e sul prepuzio, ma le lesioni possono manifestarsi ovunque sui genitali e anche nell’ano;
- Non vi è al momento una cura specifica per l’infezione da HPV, ma sono disponibili diversi trattamenti per eliminare i condilomi;
- I condilomi dovrebbero sempre essere asportati, poiché estremamente infettivi e perché possibili origini di degenerazioni tumorali;
- Il carcinoma del pene ha come causa primaria proprio la degenerazione tumorale di un condiloma;
- È disponibile da vari anni un efficace vaccino per il virus hpv, disponibile gratuitamente per maschi e femmine fino ai 18 anni d’età;
- Anche gli adulti possono vaccinarsi per il virus HPV
Nota deontologica
L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.
Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:
martedì 30 luglio, 2024
Il Dott. Massimo Capone è un Medico Chirurgo Andrologo, specializzato in Urologia e perfezionato in Chirurgia Andrologica.
Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.
Competente, affidabile, cordiale, chiaro ed esauriente nel rispondere alle domande, il Dott. Massimo Capone ha introdotto, tra i primi in Italia, il protocollo rigenerativo dei tessuti dei corpi cavernosi del pene basato sulle onde d'urto a bassa intensità.
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