Hai un improvviso dolore al testicolo?
Questo dolore è partito lentamente, in maniera sorda, oppure si è sviluppato in maniera acuta, magari in seguito a un trauma?
Il dolore testicolare è spesso difficilmente sopportabile dal paziente, e sovente lo spinge a recarsi d’urgenza al Pronto Soccorso, per ricevere cure immediate.
Leggi questa pagina per sapere da cosa può essere dovuto il dolore al testicolo, e cosa si può fare per trattarlo.
Che cos’è il testicolo?
l'apparato uro-genitale maschile
Il testicolo è la gonade maschile, cioè l’organo sessuale deputato alla produzione degli spermatozoi, le cellule sessuali (gameti) maschili.
Il testicolo è una grossa ghiandola anatomicamente pari, posizionato poco sotto al pene, in un sacchetto di pelle chiamato scroto.
I testicoli, destro e sinistro, sono grossomodo di dimensione eguale, e hanno forma ellissoidale, simile a quella di un grosso fagiolo.
Ogni singolo testicolo è ossigenato e nutrito da tre arterie: l’arteria spermatica, l’arteria deferenziale, l’arteria funicolare cremasterica.
A supporto del testicolo, vi è poi un tessuto chiamato epididimo, essenzialmente di forma tubolare, che ha il compito di trasportare, grazie ai dotti deferenti, gli spermatozoi prodotti dalle cellule germinali sino alle vescicole seminali, adiacenti alla prostata.
I testicoli sono posizionati più in basso rispetto al resto del corpo per aumentare la dispersione termica e raffreddare dunque la temperatura locale dello scroto.
Difatti, temperature troppo alte sono deleterie per gli spermatozoi, che hanno un tasso di tolleranza della temperatura ben preciso: proprio per questo le gonadi sono tenute separate dal perineo per mezzo del sacchetto scrotale.
La torsione testicolare e il dolore intenso che essa procura
I testicoli e i loro epididimi sono tenacemente fissati allo scroto per mezzo di un tessuto ricco di collagene chiamato tunica vaginale.
Proprio questa tunica vaginale limita il movimento interno dei testicoli e, in condizioni di normalità, impedisce che le gonadi possano ruotare in maniera anomala, strozzando le arterie che ne garantiscono l’apporto d’ossigeno e nutrimento.
Una malformazione congenita di una tunica vaginale con fissaggio troppo alto, ma anche traumi occasionali di un certo rilievo, possono permettere al testicolo di ruotare trasversalmente, portando a quella che viene chiamata torsione testicolare.
La torsione testicolare causata da un’anomalia anatomica della tunica vaginale è un problema che, statisticamente, affligge il 12% dei giovani uomini, molto più frequente durante il periodo dello sviluppo, cioè dai 12 ai 18 anni.
È più frequente nel testicolo sinistro, ed è molto rara dopo i 30 anni, per via della stabilizzazione testicolare tipica dell’età adulta.
La torsione testicolare è una condizione clinica che richiede cure mediche - a volte, anche chirurgiche - urgenti e non differibili: oltre al dolore, poco sopportabile dal paziente, la torsione ‘strozza’ le arterie testicolari, e priva dunque le cellule del testicolo dell’ossigeno necessario alla loro sussistenza.
Si tratta di una condizione di grande rischio poiché, se la vascolarizzazione non è ripristinata in tempi rapidi, vi è il rischio di necrosi del testicolo, che richiede poi l’inevitabile asportazione.
Quali sono i sintomi della torsione testicolare?
La torsione testicolare si manifesta con grande e violento dolore, talmente elevato da impedire anche solo di sfiorare il testicolo del paziente.
Oltre al dolore, si manifesta più o meno velocemente un insolito edema (gonfiore) dello scroto, un suo arrossamento e, non di rado, l’impressione che il testicolo ritorto sia posizionato più in sù rispetto al normale.
A questi sintomi iniziali si aggiungono presto nausea e vomito, che aumentano nel tempo.
Anche la febbre è spesso presente, così come la pollachiuria.
Come si diagnostica la torsione testicolare?
La diagnosi della torsione testicolare, che dovrebbe sempre essere effettuata in urgenza, richiede una visita urologica, con valutazione clinica ed esame ecografico.
Al Medico Urologo esperto, solitamente, basta l’esame clinico, con opportune manovre di palpazione, per diagnosticare la torsione testicolare, ma la conferma della diagnosi richiede un esame EcoColorDoppler scrotale.
All’esame ecografico, la torsione del testicolo è immediatamente evidente e non lascia spazio ad ulteriori dubbi.
La torsione testicolare è un classico esempio di urgenza urologica non differibile.
La diagnosi clinica è solitamente ben chiara al Medico Urologo esperto, ma la conferma definitiva è accertata con una veloce ecografia testicolare.
Come si può trattare la torsione testicolare?
Il testicolo ritorto deve obbligatoriamente essere rimesso in posizione il prima possibile, o con adeguata detorsione manuale oppure, nel caso che essa non sia possibile o non abbia dato risultato, tramite intervento chirurgico d’urgenza.
Le probabilità di salvare il testicolo sono inversamente proporzionali al tempo che si attende prima della detorsione: più esso aumenta, e più diminuiscono le probabilità di conservazione della gonade.
La detorsione manuale è eseguita come terapia medica d’urgenza: il testicolo ruota quasi sempre verso l’interno, quindi il Medico, eventualmente aiutato dal personale infermieristico, tenta di riposizionare la gonade ruotandola verso l’esterno, ‘liberando’ quindi i vasi arteriosi strozzati dall’anomala torsione.
A volte, sono necessarie diverse manovre per riposizionare il testicolo, e il buon esito dell’operazione è dato dal paziente stesso, e dall’immediato sollievo dal dolore.
Purtroppo, la manovra di detorsione manuale ha successo solo in un numero limitato di casi (inferiore al 30%): quando non riesce, l’unica alternativa è l’immediato intervento chirurgico.
Nell’intervento chirurgico, viene effettuato un piccolo accesso dallo scroto, da dove il Chirurgo può riposizionare il testicolo e, per evitare future altre torsioni, fissarlo con una sutura di sicurezza.
Anche in caso di successo della procedura di detorsione manuale, al paziente è comunque suggerito di ricorrere alla fissazione testicolare bilaterale, programmata in elezione con un piccolo intervento chirurgico in anestesia locale.
Cosa si rischia a ritardare il soccorso medico in caso di torsione testicolare?
La torsione testicolare, se non trattata tempestivamente, porta alla necrosi (morte cellulare) dei tessuti del testicolo, causata dalla mancata vascolarizzazione.
Se la detorsione, manuale o chirurgica che sia, è effettuata entro le prime 6 ore, la possibilità di salvare il testicolo è molto vicina al 90%.
Tale percentuale cala drasticamente dopo le 12 ore (solo il 10%) e diventa pressoché nulla dopo le 24 ore dalla torsione.
La necrosi del testicolo non lascia altra alternativa che la sua asportazione chirurgica (orchiectomia monolaterale), con l’eventuale impianto di una protesi in silicone.
Il dolore causato dal varicocele
Il varicocele è un’ectasia, cioè un rigonfiamento anomalo, di una vena testicolare.
Si tratta di una delle tante manifestazioni di una patologia più ampia che prende il nome di Insufficienza Venosa Cronica: una condizione, solitamente a carattere ereditario, per cui i tessuti interni dei vasi venosi risultano più delicati e meno elastici del normale, dando dunque origine a possibili malformazioni e dilatazioni.
Il varicocele colpisce in particolare modo giovani uomini in età dello sviluppo, quasi sempre una vena del testicolo sinistro e, nella maggior parte dei casi, risulta completamente asintomatica.
Solo una piccola percentuale di casi si dimostra sintomatica, con dei sintomi clinici ben specifici e, a volte, anche silenti (come ad esempio l’infertilità maschile).
Da cosa è causato il varicocele?
Il varicocele è una dilatazione irreversibile di una vena interna allo scroto, precisamente di quel fitto reticolo venoso testicolare chiamato plesso pampiniforme, che passa proprio sopra il testicolo, solitamente quello sinistro.
Le cause esatte di questo rigonfiamento anomalo non sono ancora note alla Medicina, ma sono comunque una manifestazione dell’Insufficienza Venosa Cronica, che ha natura ereditaria.
La vena dilatata e deformata si gonfia presto di sangue refluo che, tornando indietro per via del danneggiamento delle valvole interne del vaso, causa un inevitabile ristagno.
Questo ristagno deforma ulteriormente il vaso, che si contorce e si gonfia ancor di più, non dissimilmente da una comune varice.
Ovviamente, non si eredita il varicocele in sé, come non si ereditano le vene varicose delle gambe, ma si eredita la qualità dei tessuti interni delle vene, che è fattore predisponente alla loro deformazione e all’inizio dell’insufficienza venosa.
Quali sono i sintomi del varicocele?
Il varicocele è una condizione nella maggior parte dei casi asintomatica, quindi il paziente non è al corrente della patologia.
Quando è diagnosticato, solitamente lo è durante l’indagine per altre problematiche, ad esempio durante test per l’infertilità (di cui il varicocele può essere una delle cause).
Quando invece è sintomatico, il sintomo principale è un dolore sordo e continuo, che s’irradia per tutto lo scroto, unito ad una sensazione di pesantezza dello stesso.
Il dolore testicolare dato dal varicocele è solitamente persistente, ed aumenta alla sera, specie dopo lunghi periodi in piedi o dopo intensa attività fisica, per scemare durante il riposo in posizione orizzontale.
Come può essere diagnosticato il varicocele?
La diagnosi di varicocele richiede una visita urologica, obbligatoriamente completata con un esame EcoColorDoppler.
L’esame ecografico consente al Medico di accertare con precisione l’ectasia e il reflusso di sangue della varice, e dare dunque conferma strumentale del varicocele.
Qual è il trattamento per il varicocele?
Il varicocele asintomatico non richiede trattamento, almeno che esso non sia causa dell’infertilità del paziente.
Sono trattati solo gli episodi di varicocele sintomatico, e il trattamento di riferimento per la risoluzione della varice testicolare non è dissimile da quello utilizzato per rimuovere le vene varicose delle gambe.
Tale trattamento è chirurgico, e necessita di un piccolo intervento mini-invasivo, eseguito ambulatorialmente o in una sala operatoria per piccoli interventi.
In anestesia locale, viene eseguita una piccola incisione scrotale, in prossimità del varicocele, da cui viene esteriorizzata la vena malata.
La varice viene poi trattata con piccole inoculazioni, direttamente nella vena, di un derivato dell’alcool chiamato Atossisclerol.
Tale farmaco crea una irritazione chimica dell’endotelio della vena, di fatto causando una sclerosi (chiusura) controllata della stessa.
Per via retrograda, tutta la vena malata viene pian piano chiusa con il liquido sclerosante e, a trattamento concluso, la ferita chirurgica viene suturata con pochi punti superficiali.
Il trattamento, se ben eseguito, consente un’immediata dimissione e un pressoché repentino ritorno alle normali attività quotidiane e lavorative, senza ulteriori giorni di convalescenza.
Il varicocele è una vera e propria vena varicosa testicolare, uno dei tanti sintomi dell'Insufficienza Venosa Cronica.
Non a caso, la sua moderna risoluzione chirurgica si basa sull'inoculazione di un liquido sclerosante (l'Atossisclerol) che viene utilizzato anche per trattare le varici delle gambe o, in forma di mousse, le emorroidi patologiche.
L’orchite e l’infezione del virus della parotite
L’orchite è una dolorosa infezione dei testicoli, solitamente causata dall’infezione del virus della parotite.
Si può manifestare dopo circa 40 giorni dal contagio iniziale della parotite, inizialmente localizzata ad un solo testicolo ma, in circa 1/3 dei casi, l’infezione può aggredire anche l’altro testicolo sano.
I sintomi tipici sono dolore, di varia intensità ma solitamente riportato come molto elevato, rigonfiamento dei testicoli, rossore della pelle dello scroto ed aumento del calore dello stesso, nonché febbre, malessere generale, nausea e cefalea.
Al dolore testicolare spesso è associato anche il dolore muscolare, con sintomatologia simile a quella dell’influenza.
Come si diagnostica l’orchite?
La diagnosi dell’orchite è spesso effettuata in urgenza ed è a carattere differenziale, poiché i sintomi possono essere simili a quelli della torsione testicolare.
All’esame clinico e alla palpazione da parte del Medico Andrologo, va associato anche un esame EcoColorDoppler, proprio per escludere la natura traumatica in seguito alla torsione del testicolo (che richiede, al contrario dell’orchite, trattamento d’urgenza).
La diagnosi di orchite è confermata comunque da esami di laboratorio, dove si vanno a ricercare gli anticorpi sierici tipici del virus della parotite.
Qual è la terapia per l’orchite?
L’orchite di origine virale non prevede cura specifica, ma solo terapia sintomatica.
Il virus deve fare il suo decorso e il sistema immunitario del paziente deve sconfiggerlo, e i trattamenti hanno dunque solo scopo palliativo.
La terapia si basa dunque prevalentemente sul riposo a letto, sull’assunzione di antidolorifici e, con moderazione e ad intervalli cadenzati, impacchi di ghiaccio in sede scrotale.
La terapia antibiotica, del tutto inutile per il virus, è prescritta esclusivamente se all’orchite virale si associa infezione opportunistica batterica.
Il dolore al testicolo: un sintomo che non deve mai essere minimizzato
Qualsiasi fastidio o dolore al testicolo non dovrebbe mai essere minimizzato oppure ignorato.
Nel nostro corpo, il dolore è sempre una spia d’allarme che indica un danneggiamento dei tessuti, e dovrebbe dunque sempre essere adeguatamente ascoltato.
Il dolore può essere acuto o sordo, di varia entità, e può essere accompagnato anche da altri sintomi correlati, ma non cambia l’atteggiamento che il paziente dovrebbe avere, che è quello di ricorrere sempre alla valutazione di un Medico, possibilmente di un Medico Urologo.
La torsione testicolare è, ad esempio, un trauma che richiede sempre intervento medico immediato, e non dovrebbe mai essere sottovalutata, poiché anche poche ore di differenza relative al soccorso sanitario possono valere la preservazione stessa del testicolo.
Ecco perché, a prescindere dalla conoscenza medica del paziente, qualsiasi dolore sospetto al testicolo che permane oltre un certo tempo deve sempre essere oggetto di indagine medica.
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Nessun articolo è stato scritto, anche parzialmente, da un'intelligenza artificiale generativa.
Quindi ricorda che...
- Il dolore al testicolo è sempre un sintomo, che non dovrebbe mai essere sottovalutato;
- In condizioni di normalità, i testicoli non dolgono e, soprattutto, non ruotano;
- Traumi e una certa predisposizione congenita possono portare alla torsione di un testicolo;
- La torsione testicolare è un evento che richiede immediate cure mediche urologiche, poiché sempre pericoloso per la salute stessa del testicolo;
- Il dolore causato dalla torsione testicolare è solitamente intenso e prostrante, tanto da far correre il paziente al pronto soccorso;
- Il testicolo vittima di torsione deve essere riposizionato nel più breve tempo possibile, o manualmente o chirurgicamente;
- Il varicocele è un’ectasia di una vena testicolare, solitamente del testicolo sinistro;
- Solitamente il varicocele è asintomatico, ma in alcuni casi può dare origine a problemi;
- Il dolore causato dal varicocele è sordo e diffuso, e peggiora dopo una giornata in piedi;
- Al dolore del varicocele si associa spesso gonfiore della vena varicosa testicolare e aumento della temperatura dello scroto;
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Nota deontologica
L'Andrologia, in Italia, non ha ancora una Scuola di Specializzazione riconosciuta dal Ministero dell'Istruzione.
Non è quindi legalmente possibile riportare l'aggettivo 'specialista' al Medico Andrologo, poiché tale titolo accademico è riservato solo al Medico che, legalmente, ottiene un Diploma di Specializzazione.
Come branca della Medicina, l'Andrologia è estensione naturale dell'Urologia, cioè la specialistica che studia e cura tutte le patologie del tratto uro-genitale umano, con una mirata predilezione per le affezioni squisitamente maschili.
Questo vuol dire che la formazione del Medico che intende definirsi 'Andrologo' è effettuata prevalentemente sul campo, attraverso l'esperienza diretta e i casi clinici affrontati e risolti, nonché del continuo studio ed aggiornamento professionale sulle patologie prettamente maschili.
Il Dott. Massimo Capone, iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trieste, tiene dunque a precisare che egli è un Medico Chirurgo Specialista in Urologia, e perfezionato poi Andrologo durante il suo trentennale esercizio della professione medica.
Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal Dott. Massimo Capone il giorno:
martedì 30 luglio, 2024
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Sin dal suo percorso accademico, il Dottore si è focalizzato sulle problematiche relative alla sessualità maschile, sulla chirurgia plastica e ricostruttiva dei genitali maschili, sulla chirurgia protesica del pene nonché sui disturbi della fertilità.
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